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Oman.

Stato (212.457 kmq; 2.251.000 ab.) della penisola arabica; confina a Ovest con lo Yemen, a Nord con gli Emirati Arabi Uniti e si affaccia per circa 1.600 km sull'Oceano Indiano e sul golfo omonimo; dal 1967 appartengono all'O. anche le isole Curia Muria, in precedenza rivendicate anche dallo Yemen. Capitale: Mascate. Città principali: Matrah, Nizwa, Salalah e Suhar. Ordinamento: l'O. è un sultanato indipendente composto dal sultanato di Mascate e dall'imanato di O; il sovrano, coadiuvato da un'assemblea consultiva di 55 membri da lui scelti, è capo del Governo. Moneta: rial. Lingua ufficiale: arabo, ma diffuso è anche l'inglese. Religione: prevalentemente musulmana di rito sunnita (ma notevole è anche la presenza induista). Popolazione: è composta perlopiù da Arabi, con minoranze indiane e pakistane.

GEOGRAFIA

La regione nord-orientale del Paese è occupata dal massiccio dell'Akhdar che discende bruscamente in una breve pianura costiera. Formato perlopiù da calcari di colore scuro, sovrapposti a rocce, esso si estende a forma di arco per oltre 600 km, elevandosi, nella zona centrale del Paese, nel massiccio del Gebel Sham (3.017 m). A Occidente la montagna cede il posto all'altopiano interno, alle cui pendici, lungo la distesa sabbiosa del deserto del Rub'al-Khālī, si estende una zona di oasi. Non esistono corsi d'acqua perenni; durante i periodi piovosi si formano torrenti stagionali (uidian) lungo i versanti montuosi. Il clima è tropicale e arido, con temperature generalmente molto elevate (valori medi intorno ai 20-30 °C); scarse sono le precipitazioni salvo che sulle coste, interessate dai venti monsonici.
Cartina dell'Oman


ECONOMIA

Il settore primario è ancora dominante nell'economia dell'O., occupando circa il 60% della popolazione; l'agricoltura, concentrata nelle zone irrigue prossime a Nizwa e sulla pianura costiera, dà datteri, piante aromatiche, ortaggi, cereali e agrumi; sviluppato è anche l'allevamento (caprino, ovino, bovino e dei cammelli), che fornisce carne e pelli per il consumo locale, mentre i prodotti della pesca (sardine) vengono anche esportati. Lo sfruttamento degli idrocarburi, iniziato nel 1967, si è andato notevolmente incrementando, dando un contributo decisivo all'economia del Paese e all'ammodernamento delle sue infrastrutture. I pozzi petroliferi sono perlopiù concentrati nella zona nord-occidentale dell'O. e sono collegati, tramite un oleodotto, al porto di Minā al Fahl, sede di una raffineria. Recentemente grande impulso ha avuto il settore edilizio unitamente a quello per la trasformazione dei prodotti agricoli.

STORIA

Il territorio oggi occupato dall'O. fu area di diffusione dell'eresia kharigita, i cui sostenitori, Ibaditi, ribellatisi al Califfato abbaside, diedero vita ad un imanato indipendente (VIII sec.). Occupato in parte, fra i secc. XVI e XVII, dai Portoghesi, in seguito l'imanato avviò una politica espansionistica che lo portò a conquistare alcuni insediamenti portoghesi in Africa. L'attuale dinastia (Al Bū Sa'īd) si insediò nel 1741, trasformando la denominazione del regno da quella di imanato a quella di sultanato. A partire dal 1798 il Sultanato di Mascate e O. (denominazione tenuta dal Paese fino al 1970), pur senza perdere la propria indipendenza, accettò una sorta di semi-protettorato britannico durato fino al 1971. Nel 1913 nell'entroterra scoppiò una grande rivolta secessionista animata dall'integralismo ibadita, che fu sedata solo nel 1920, per poi riprendere fra il 1954 e il 1959. Nel 1970 il sultano Qābūs ibn Sa'īd, dopo aver destituito il padre, stroncò, con l'aiuto iraniano, una nuova rivolta interna fomentata dallo Yemen, e intraprese una vasta opera di modernizzazione del Paese. Negli anni Ottanta l'O. aderì al Consiglio di cooperazione del Golfo e rafforzò i legami di amicizia con gli Stati Uniti d'America; durante la crisi del Golfo (1990-91) si schierò a fianco della coalizione anti-irachena. Nel 1991 il Governo annunciò l'inizio del processo di democratizzazione: venne così creato un Parlamento eletto direttamente dai cittadini e, negli anni successivi, fu introdotta una nuova legge a favore della libertà di stampa. Le elezioni per Consiglio consultivo del 14 settembre 2000 si svolsero per la prima volta a suffragio universale diretto. Nell'ottobre 2000 l'O. venne ammesso nel WTO. Dopo lo scoppio della seconda Intifada (settembre 2000), il Paese criticò aspramente Israele. In seguito agli attentati dell'11 settembre 2001 alle Torri Gemelle e al Pentagono, il premier britannico Blair si recò in O., nel corso di una visita in Medio Oriente, con l'obiettivo di estendere l'appoggio dei Paesi arabi alla coalizione antiterroristica.