Città (105.690 ab.) della Repubblica Ceca, nella Moravia settentrionale.
Sorge 68 km a Nord-Est di Brno, alla confluenza dei fiumi Morava e
Bystřica. ● Econ. - Importante nodo ferroviario e stradale, è
sede di numerose industrie (del cuoio, del legno, delle materie plastiche, del
cemento, metallurgiche, meccaniche, della lavorazione dello zucchero, della
birra e del cioccolato). È inoltre mercato di un'ampia zona ad
agricoltura differenziata. Vivace centro culturale, ospita dal 1581
un'università. La città è inoltre sede vescovile. ●
St. - Ricordata sin dall'863 come castello e borgo feudale, divenne sede di un
vescovado dal 1063. Dotata di ampie fortificazioni, nel 1241 riuscì a
sconfiggere i Tartari. Nei secoli successivi
O. fu capitale della
Moravia, fino al 1640 quando, schieratasi a favore del Luteranesimo contro gli
Asburgo, venne assegnato il ruolo di capitale a Brno. Dopo la guerra contro gli
Asburgo, nel 1642 fu semidistrutta dalle truppe svedesi; nel 1731 fu conquistata
dai Prussiani. Nel 1848 Ferdinando I vi firmò l'atto di abdicazione in
favore del figlio Francesco Giuseppe e
O. fu per breve tempo sede della
corte imperiale.
O. venne incorporata nella Cecoslovacchia nel 1918 e,
quando questa si disgregò nel 1993, passò alla Repubblica Ceca.
║
Trattato di O.: trattato, noto anche come
umiliazione di
Olmütz, firmato il 29 novembre 1850 tra Austria e Prussia, in seguito
al quale i Prussiani si impegnarono a rinunciare al progetto di riunificazione
della Germania del Nord sotto la loro egemonia. ● Arte - La città,
situata su un colle, conserva il palazzo comunale (XIII sec.), con una
suggestiva loggia rinascimentale; la cattedrale di S. Venceslao, costruita nel
1107, rimaneggiata nel XIII sec. e rifatta nel XIX sec.; la biblioteca (1556),
ricca di collezioni di incunaboli e manoscritti.