Biol. - Teoria evoluzionistica elaborata dal biologo D. Rosa nel 1909. Punto
centrale dell'
o. è il rifiuto dell'ereditarietà dei
caratteri acquisiti e dell'idea che l'ambiente sia in grado di influire sullo
sviluppo degli organismi. Secondo la teoria ologenetica ciascuna specie si
evolve globalmente in una stessa direzione, fino a sdoppiarsi in due nuove
specie, una precoce e l'altra tardiva. Evolvendosi a loro volta, le due nuove
specie si sdoppiano allo stesso modo, dando così luogo a una evoluzione
lungo linee ramificate per dicotomia. L'
o. trova sostegno in alcuni dati
della sistematica e della biogeografia, ma è incapace di dare una
spiegazione scientifica dell'evoluzione. La teoria ologenetica è stata
applicata dall'antropologo svizzero G. Montadon all'antropologia fisica (1928)
e, in seguito, all'etnologia (1934).