(dal greco
ólos: tutto e
káio: brucio). Antica forma
di sacrificio in cui la vittima veniva bruciata interamente dal fuoco. ●
St. - In senso assoluto, e spesso scritto con l'iniziale maiuscola, la
persecuzione e il genocidio degli Ebrei compiuti dai nazisti. ║ Per
estens. - Sacrificio totale, distruzione di interi gruppi etnici o religiosi, di
popolazioni o di città. ║ Fig. - Sacrificio supremo, volontario,
segno di dedizione generosa e totale. ● St. delle rel. - L'
o. aveva
un preciso e importante significato, sia presso gli Ebrei, sia presso i Greci.
Nel mondo ebraico, l'
o. era ordinato dall'Antico Testamento in tutte le
feste solenni. Era considerato segno di totale ed assoluta dedizione a Dio,
offerta completa; veniva accompagnato da offerte incruente ed era precisamente
determinato nella modalità di svolgimento, nel numero delle vittime e
nella loro specie. ║ Nell'antica religione greca questa forma di
sacrificio era riservata tradizionalmente agli dei ctoni e inferi, o agli eroi,
e si differenziava dalle offerte agli dei in cui soltanto alcune parti delle
vittime venivano bruciate; si praticava di notte e aveva soprattutto valore
espiatorio. Il sacrificio dell'
o. è menzionato in alcuni passi
dell'
Odissea (X, 517 e seguenti; XI, 25 e seguenti).