Re barbarico. Figlio del principe sciro Edicone, venne in Italia arruolandosi
nell'esercito imperiale, composto prevalentemente da truppe mercenarie (472).
Partecipò alla congiura per deporre il patrizio Oreste, che reggeva
l'Impero in nome del figlio Romolo, facendosi proclamare re dei barbari (
rex
gentium) dalle truppe che pretendevano la concessione di un terzo delle
terre italiche. Nel 476, deposto l'ultimo imperatore d'Occidente, Romolo
"Augustolo", ricercò un riconoscimento formale della sua autorità
da parte dell'imperatore d'Oriente Zenone, il quale accolse di fatto le sue
richieste, pur imponendogli di ricollocare sul trono il legittimo imperatore
Giulio Nepote, che fu successivamente assassinato dagli stessi ufficiali di
O. (480).
O. distribuì un terzo delle terre della penisola
fra i suoi fedeli; occupò la Dalmazia e nel 482 sconfisse i Rugi che,
istigati da Bisanzio, avevano occupato il Norico. Ottenne in restituzione dai
Vandali la Sicilia, dietro pagamento di un tributo. Il suo atteggiamento nei
confronti della Chiesa, pur essendo egli ariano, fu improntato alla tolleranza.
Nel 489 Teodorico, a capo degli Ostrogoti, d'accordo con la corte bizantina,
marciò sull'Italia sconfiggendo
O. presso l'Isonzo e a Verona, e
l'anno successivo presso l'Adda, impadronendosi di Milano e dell'Italia
settentrionale.
O., rifugiatosi a Ravenna, dopo due anni di assedio da
parte di Teodorico, si arrese (493), venendo poi ucciso con tutta la sua
famiglia e i suoi seguaci (434 - Ravenna 493).