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Odessa.

Città (1.096.000 ab.) dell'Ucraina, capoluogo della provincia omonima. ● Geogr. - Sorge sulla sponda nord-occidentale del Mar Nero, in una baia riparata, tra le foci dei fiumi Dnepr e Dnestr. Al limite di un esteso ripiano, alto circa 45 m, che svolge la funzione di confine con le regioni steppose dell'interno, O. è disposta ad anfiteatro intorno al porto, che è tra i più importanti del Mar Nero e fondamentale per il commercio con le zone dell'area mediterranea. Il clima è mite, anche se risente dell'influenza della vicina steppa, ed è caratterizzato da una notevole escursione termica stagionale. ● Econ. - L'economia si basa prevalentemente sul commercio marittimo: esportazione di cereali, semi di lino, zucchero, lana, bestiame, legname e importazione di strumenti elettronici, caffè, ferro, nafta. È sviluppata anche l'industria (aeronautica, navale, meccanica, metallurgica, per la costruzione di materiale ferroviario, tessile, alimentare, del vetro, delle armi); sono attive le raffinerie di petrolio. ● St. - Abitato sin da tempi antichissimi, il territorio di O. fu colonizzato dai Greci che vi stabilirono i posti d'imbarco e di approdo di Odessos e Istrian Issakion. Nel III sec., durante le confuse migrazioni dei popoli della regione, i commerci e i porti stessi della città scomparvero e O. rimase disabitata fino al XIII sec., quando i Tatari costruirono un villaggio nei pressi dell'attuale O., denominato Chadžibej; divenne presto un florido centro commerciale, grazie all'attività del porto. Tutta questa zona fu annessa successivamente al Granducato di Lituania e alla Polonia, il cui re Sigismondo II (1548-72) dovette cederla nuovamente ai Tatari, cui subentrarono poi i Turchi, che iniziarono la costruzione di una serie di fortezze per difendere il litorale del Mar Nero dalle scorrerie dei Cosacchi e di altri popoli nomadi. La più importante di queste fortezze, la Eni-Dunja (intorno alla quale si era intanto formato un centro commerciale abitato da Cosacchi, Russi, Polacchi e Greci), fu conquistata dalle truppe imperiali russe nel 1789 e, con buona parte del territorio ottomano della zona, fu incorporata nell'Impero zarista. Caterina II di Russia, dopo aver fatto potenziare la fortezza di Chadžibej (di cui, nel 1795, fece cambiare il nome turco in O.), fece costruire un porto militare e commerciale, diede impulso alla costruzione di centri culturali, facilitò gli investimenti stranieri e l'immigrazione controllata di lavoratori e commercianti stranieri, in particolare europei. O. diventò lo sbocco commerciale dell'Ucraina nel Mar Nero e il commercio marittimo cominciò a prosperare. Dal 1803 fu sede del governatorato; nella città fiorirono i commerci e le iniziative culturali. Ma la guerra di Crimea (1855) rallentò sensibilmente lo sviluppo di O., che subì disastrosi bombardamenti da parte della squadra navale anglo-francese. Nel 1868 la linea O.-Balta, collegando la città alla rete ferroviaria dell'Europa meridionale, ne rilanciò la crescita, facendola diventare il primo porto commerciale della Russia. La prosperità economica favorì l'aggregazione di forti nuclei di proletariato urbano, che insorsero contro il Governo il 28 giugno 1905. Impadronitisi del porto, trovarono un risolutivo appoggio nei marinai della corazzata Potëmkin e resistettero per più giorni. Occupata dagli Ucraini nel 1917, O. venne conquistata successivamente da truppe austro-ungariche, da contingenti francesi, serbi e polacchi, dall'esercito "bianco" di A.I. Denikin, sino alla definitiva conquista da parte dell'Armata Rossa (1920). Durante la seconda guerra mondiale fu occupata dalle truppe tedesche e rumene (1941); annessa alla Romania, fu liberata dalle truppe sovietiche nel 1944. ● Arte - Durante il XIX sec. la città si è sviluppata a scacchiera secondo il piano urbanistico approvato nel 1814. A questi nuclei iniziali si sono, successivamente, aggiunti alcuni insediamenti industriali e nuovi quartieri operai. Il centro cittadino è rappresentato da edifici neoclassici realizzati da architetti italiani. Notevole la scalinata Potëmkin (costruita da F.K. Boffo nel 1827 e dedicata all'omonima corazzata), che conduce al porto. Sul lungomare Primorskij sorgono il palazzo dei Marittimi; il palazzo dell'ex Borsa; il palazzo dei Pionieri; il teatro dell'opera e del balletto, una eclettica realizzazione ispirata all'Opéra di Parigi; il museo cittadino, che conserva dipinti francesi e italiani, tra cui la Cattura di Cristo, attribuita al Caravaggio. Sono inoltre da ricordare la biblioteca di Stato, il palazzo della Filarmonica e l'ospedale civico. ║ Provincia di O. (33.300 kmq; 2.586.500 ab.): confina a Ovest con la Moldavia e a Sud-Ovest con la Romania. Il territorio è costituito per la maggior parte da una regione pianeggiante, solcata dal corso inferiore dei fiumi Bug e Dnepr e dai loro affluenti. Il clima è caratterizzato da inverni freddi ed estati calde. La vegetazione è quella tipica della steppa. L'economia si basa sull'agricoltura e l'industria.