Architetto, ingegnere e matematico italiano. Al seguito del duca di Urbino,
alleato degli Spagnoli, nel 1595 si recò in Borgogna come ingegnere
militare. Cinque anni dopo, caduto in disgrazia, fu imprigionato nella Rocca di
Pesaro, dove rimase nove anni. Liberato, fu mandato in esilio e si recò a
Milano (1610), dove si specializzò in matematica sotto la guida di
Guidobaldo del Monte e studiò pittura con F. Barocci. Dopo aver ottenuto
l'incarico di eseguire i progetti per la ricostruzione del duomo di Fabriano
(1617), nel 1620 fu nominato architetto della Santa Casa di Loreto e
progettò la sacrestia del duomo. Dal 1625 al 1636 fu a Lucca, dove
diresse tutti i lavori delle fortificazioni cittadine. Ritornato a Urbino, nel
1637 gli fu conferita la nomina a pubblico lettore di matematica. Tra i suoi
numerosi scritti, di matematica, tecnica e architettura, si ricordano:
De gli
horologi solari (1614),
Dello squadro (1625) e
Fabbrica et uso del
compasso polimetro (1633) (Urbino 1569-1639).