Indirizzo di pensiero tendente a conferire valore preminente alla civiltà
e alla cultura occidentale. ║ Indirizzo politico volto a favorire la
solidarietà fra i Paesi occidentali. ● Filos. e Pol. - Corrente di
pensiero, culturale e politica, sviluppatasi nella Russia del primo Ottocento,
mirante a riformare la società russa tramite l'assimilazione della
cultura occidentale. L'origine del movimento può essere individuata nella
pubblicazione delle
Lettres sur la philosophie de l'histoire di P.J.
Čaadaev il quale, fortemente influenzato da De Maistre, indicò nel
cristianesimo romano e nella cultura da esso derivata, la grande forza
redentrice che avrebbe potuto far rinascere la società russa.
Čaadaev fu fra i principali esponenti della corrente conservatrice
dell'
O.; accanto ad essa altri autori (V.G. Belinskij e A. Herzen)
diedero vita a un
O. riformatore, che traeva ispirazione dalle idee
radicali e socialiste dell'Europa occidentale. La polemica fra occidentalisti e
slavofili si protrasse a lungo, influenzando anche lo sviluppo del Comunismo
russo. In esso la corrente occidentalista fu rappresentata dai menscevichi (G.V.
Plechanov, L. Martov, P.B. Aksel'rod), favorevoli agli sviluppi che il Marxismo
aveva avuto negli altri Paesi europei, e fautori del raggiungimento del
Socialismo attraverso la maturazione delle forme del Capitalismo occidentale.