Dottrina filosofica, teologica e politica, che deriva dal pensiero di Guglielmo
di Occam. Sorse nel XIV sec. e si diffuse in molti centri di studio europei,
nonostante l'opposizione della Chiesa. Tra i principali seguaci dell'
O.
si ricordano Nicola di Autrecourt, Giovanni Buridano, Nicola Oresme, Marsilio di
Inghen, Giovanni di Rodington, Giovanni di Mirecourt, Gregorio da Rimini,
Alberto di Sassonia, G. Biel e Pietro d'Ailly, che anticiparono alcune
concezioni che caratterizzarono il moderno Empirismo filosofico e scientifico.
L'
O. teologico si diffuse soprattutto in Germania, dove trovò un
propugnatore in G. Biel. I discepoli di Occam, riprendendo e talvolta
accentuando molti aspetti del pensiero del maestro, rifiutarono radicalmente gli
universali aristotelici e considerarono particolarmente importanti le scienze
matematiche e sperimentali. Gli occamisti distinsero nettamente tra ragione e
fede, facendo uso del metodo empirico e del principio di economia. Sostennero in
politica la separazione tra potere civile e potere ecclesiastico. Molte volte
osteggiato, l'
O. subì due condanne dall'università di
Parigi, nel 1339 e nel 1340, e fu inoltre coinvolto nella dichiarazione
antinominalista di Lovanio del 1447 e nella condanna del nominalismo di Luigi XI
nel 1474.