Città della Sardegna, capoluogo della provincia omonima, posta a 549 m
s/m., ai piedi del Monte Ortobene, nel bacino del fiume Cedrino. Commercio di
prodotti agricoli (cereali, uva, frutta, olive) e del bestiame. Piccole
industrie di trasformazione. Turismo. 38.003 ab. CAP 08100. ● St. - Di
origine nuragica,
N. antica,
Nugoro, divenne sede vescovile e
villaggio del giudicato di Logudoro. Dopo essere stata feudo dei Quirra nel XVI
sec., divenne possesso dei Massa di Licana, dei Cascaut, dei Portugal e dei de
Silva. Nel 1617 entrò nel Marchesato di Orani (1617). Nel 1779 divenne
diocesi e nel 1830 ebbe il titolo di città. Dal 1848 al 1859 fu capoluogo
di provincia del Regno sardo e nel 1926 divenne capoluogo di provincia dello
Stato italiano. ● Arte - Tra i principali monumenti della città
ricordiamo: la chiesa della Madonna di Valverde (XVII sec.), il duomo di Santa
Maria della Neve (XIX sec), la chiesa di Nostra Signora della Solitudine (XVII
sec.) che conserva la tomba della scrittrice nuorese Grazia Deledda. ║
Provincia di N. (7.044 kmq; 272.505 ab.): si estende su buona parte della
Sardegna orientale, insinuandosi, tra le province di Cagliari e Sassari, fin
sulla costa occidentale. Il territorio, in prevalenza montuoso si innalza a Sud
nella Punta Lamarora (1.834 m), nel gruppo montuoso del Gennargentu; alcuni
altopiani di natura granitica si estendono a Nord (Altopiano di
N., di
Bitti, di Buddusò). I maggiori corsi d'acqua sono il Tirose, il
Flumendosa, il Cedino. Centri principali: Orgosolo, Orosei, Orune, Orotelli,
Orroli, Tortoli e Villagrande Strisaili. Le principali risorse economiche sono
l'allevamento (in particolare ovino e caprino), l'agricoltura (cereali, frutta,
uva da vino, olive, patate), il turismo. Le industrie sono attive nei settori
lattiero-caseario e del legno.