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Nòia.

Senso di insoddisfazione, stanchezza e insofferenza morale, connesso a una prolungata condizione di monotonia o alla mancanza di interessi. Può derivare da limitazioni esterne, come l'ozio forzato, o essere il risultato di inibizioni interne, come l'incapacità di individuare scopi verso cui far convergere le proprie energie. ║ Irritazione, disgusto, fastidio. ║ Per estens. - Senso doloroso della vanità della vita, tedio esistenziale. ● Lett. - Genere poetico diffuso fra i provenzali (enueg), consistente in una rassegna di cose spiacevoli; suo contrario è il plazer. Nella letteratura italiana fu ripreso agli inizi del XIII sec. da Gerardo Patecchio (Noie), e successivamente da Antonio Pucci e Bindo Bonichi (XIV sec.).