Aeronauta ed esploratore italiano. Fu generale del Genio aeronautico e docente
di Costruzioni aeronautiche all'università di Napoli (1926-55).
Creò il primo paracadute italiano; progettò e costruì una
serie di dirigibili semirigidi, tra i quali il
Norge (con cui
partecipò, nel 1926, alla spedizione
Amundsen-Ellsworth-N.,
attraversando la regione inesplorata del Mar Glaciale Artico e sorvolando il
Polo Nord) e l'
Italia (con il quale, nel 1928, sorvolò nuovamente
il Polo Nord ed esplorò regioni sconosciute a Nord della Groenlandia). La
missione dell'
Italia conobbe diverse difficoltà nel viaggio di
ritornò e il dirigibile andò distrutto;
N. si salvò
con alcuni compagni (Amundsen perse la vita), ma la sua condotta fu oggetto di
polemiche che lo portarono a dimettersi dall'Aeronautica (1929). Dal 1931 al
1936 visse all'estero: in Unione Sovietica, dove partecipò alla
spedizione
Malyghin nelle regioni artiche, e negli Stati Uniti. Nel 1945
rientrò in Italia: assolto da una commissione di esperti, fu riammesso
nell'Aeronautica. Nel 1946 fu deputato all'Assemblea Costituente come
indipendente nelle file del Partito Comunista. Fu autore delle memorie
In
volo alla conquista del segreto polare (1927), dell'autodifesa
Posso dire
la verità (1945), del saggio
La tenda rossa. Memorie di neve e di
fuoco (1969), del trattato
Elementi di aerodinamica (1954), in cui
venne affrontato per la prima volta, in modo sistematico, lo studio delle
correnti superaerodinamiche (Lauro, Avellino 1885 - Roma 1978).