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Nyerere, Julius Kambarage.

Uomo politico della Tanzania. Frequentò l'università di Edimburgo (1949-52), dove conseguì la laurea in Storia ed Economia. Ritornato in patria, aderì alla Tanganyka African Association, assumendone la presidenza nel 1953 e trasformandola nel Partito nazionalista, Tanganyka African National Union (TANU). Eletto come rappresentante africano del Consiglio legislativo del Tanganika, cercò di avviare il Paese verso l'indipendenza. Nominato primo ministro nel 1960, dopo la proclamazione dell'indipendenza (dicembre 1960) si dimise per dedicarsi interamente all'organizzazione politica della TANU e preparare il passaggio del Paese verso la Repubblica presidenziale. Convinto sostenitore del neutralismo e del panafricanismo, dopo il passaggio alla forma repubblicana e l'assunzione della presidenza nel dicembre 1962, falliti i programmi federativi con Uganda e Kenya, diede una più precisa configurazione socialista ai programmi del partito e del Governo. Favorì la rivolta popolare contro il regime del sultano nell'ex protettorato britannico di Zanzibar, procedendo alla rapida integrazione di questo territorio e dei suoi quadri rivoluzionari, così da dar vita al nuovo Stato della Tanzania (25 aprile 1964), di cui assunse la presidenza. Negli anni seguenti, le scelte socialiste di N., dapprima caute e graduali, si andarono precisando e concretizzando in programmi di sviluppo tendenti a smantellare le tradizionali strutture tribali e a sottrarre il Paese a tutti i meccanismi neocoloniali. Nel 1967 enunciò i fondamenti di una politica più decisamente socialista nella Carta di Arusha. In essa furono messi a fuoco i principali problemi dell'Africa Nera e fu sottolineata la necessità di uno sviluppo che facesse assegnamento non tanto sugli aiuti esterni, ma sulle proprie forze e sulla graduale integrazione del settore industriale con quello agricolo, dando largo spazio all'istruzione e alla riorganizzazione delle strutture agricole, secondo un modello di tipo cooperativistico-comunitario. Nel 1970 N. venne riconfermato presidente della Repubblica. Nel 1985 si ritirò dalla vita politica (Butiama 1921 - Londra 1999).