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Nuova Oggettività.

Corrente artistica nata in Germania negli anni 1923-24, affermatasi dapprima in pittura e, in seguito, in diversi campi dell'espressione artistica (letteratura, cinema, scultura). ● Arte - In campo pittorico, il movimento della N.O. fu il frutto di una reazione alle tendenze più esasperate dell'Espressionismo e al soggettivismo del gruppo di artisti denominato Blaue Reiter, rappresentando l'esigenza di una maggiore adesione alla realtà oggettiva, in contrapposizione ai soggetti simbolici e fantastici della pittura contemporanea. Nota al pubblico dal 1925, attraverso una mostra allestita a Mannheim per iniziativa del critico tedesco Hartlaub, la N.O. non costituì un movimento omogeneo, ma diede vita a diversi, talvolta anche contrastanti, linguaggi pittorici. I quadri di Dix, Radziwill, Grosz, Schlichter appaiono come una satira violenta e aggressiva della società, impietosamente svelata nelle sue contraddizioni e indagata nei suoi aspetti più negativi (fra i temi preferiti furono la corruzione della classe dirigente, le distruzioni della guerra, il denaro); Busak, Mense, Wegner realizzarono, invece, opere pittoriche di soggetto domestico (interni d'ambiente, nature morte, ecc.); Schad, nei suoi ritratti allucinati, attuò un'analisi lucida e fredda delle miserie dell'uomo; Grossberg, infine, preferì il mondo industriale, del quale ha lasciato nei suoi quadri un'immagine spietata. Influenzato anche dalla pittura metafisica di De Chirico e Carrà, il movimento si spense lentamente, soprattutto dopo il 1930, fino allo scioglimento con l'avvento del Nazismo. ● Lett. - In campo letterario, gli esponenti della N.O., propugnarono un'arte radicata nella storia, volta a indagare la miseria morale e sociale della Germania postbellica. Gli scrittori si schierarono in favore di un'affermazione del realismo, servendosi di forme semplici ed essenziali, sia nel romanzo sia in generi nuovi, come il reportage. Furono banditi l'immedesimazione emotiva e sentimentale dello scrittore e del lettore, mentre l'opera d'arte fu concepita alla stregua di un documento. Ricordiamo, fra coloro che apportarono un contributo originale al movimento: A. Döblin (Berlin Alexanderplatz, 1929), H. Fallada, A. Zweig (La questione del sergente Grischa, 1927), per alcuni aspetti anche B. Brecht con il suo teatro epico.