Scienza che studia le monete nei loro rapporti con la storia, l'arte, l'economia
e il diritto. Dal punto di vista della storia economica, l'indagine
n.
può servire a individuare, attraverso la diffusione delle singole
tipologie e la variazione delle leghe di composizione, le sfere di influenza, i
rapporti commerciali, le crisi economiche o i momenti di inflazione dei diversi
Stati in vari periodi storici. Dal punto di vista storico, la moneta, in quanto
documento ufficiale, può fornire notizie sugli atti di politica estera o
interna, sui mutamenti istituzionali. La
n. si divide in
n.
antica, orientale, medievale e moderna, ma non è sempre agevole stabilire
precisi limiti sia cronologici sia geografici a queste partizioni. ║
N.
antica: studia le monete greche, ellenistiche, romane, italiche, etrusche,
iberiche, galliche e, per gli stretti rapporti con il mondo classico, fenicie,
ebraiche e cartaginesi. Già in Grecia e nella Roma antica si erano
costituite raccolte amatoriali di monete, pregevoli per rarità o bellezza
di conio; tuttavia fu solo durante l'Umanesimo che si diffuse una certa
conoscenza della
n., grazie all'abbondanza di studi riguardanti
l'antichità classica. Primo numismatico fu considerato il Petrarca per il
quale le monete non erano solo pezzi da collezione, ma strumenti preziosi per
meglio comprendere la storia di Roma. Sulle sue orme si mossero, nel XV sec.,
umanisti come Poggio Bracciolini e il Rucellai, mentre si andavano costituendo
grandi collezioni, ad opera di principi o di papi come Cosimo de' Medici e Paolo
II. All'inizio del XVI sec. lo studio delle monete si approfondì, con il
trattato
De Asse (1514) di G. Budè e l'
Illustrium imagines
(1517) di A. Fulvio, cominciando ad acquisire nuove metodologie di indagine.
Grazie al lavoro di studiosi, come H. Goltz, F. Orsini, A. Agostini, S. Erizzo,
F. Paruta, A. Morell, J.F. Vaillant, A. Banduri, J. Pellerin, J.J.
Barthélemy, si compilarono i primi cataloghi generali delle diverse serie
(greche, romane repubblicane, romane imperiali) e delle maggiori collezioni. Nel
XVIII sec. J.H. Eckhel, primo cattedratico di
n. all'università di
Vienna, riassunse e rielaborò magistralmente le conoscenze del tempo
nella
Doctrina nummorum veterum (1792-98). Con Eckhel la
n.
acquisì un rigore scientifico: nel suo trattato l'autore, per le serie
romane e greche, impiegò una classificazione così efficace da
risultare valida ancora oggi. Nei secc. XIX e XX, gli scavi archeologici
portarono alla luce nuove serie e posero nuovi problemi di ordinamento e di
esegesi; si dovette procedere alla realizzazione di monumentali opere di
catalogazione, come quella in 15 volumi di Th.E. Mionnet, e allo studio di
singoli settori in cui la disciplina
n. veniva organizzandosi. Opere
notevoli furono quelle di Th. Mommsen,
Geschichte des römischen
Münzwesens (1860) e di F. Lenormant,
La monnaie dans
l'antiquité. L'opera di maggior mole sulle monete antiche, è
l'opera di E. Babelon
Traité des monnaies grecques et romaines. Di
B.V. Head è invece l'
Historia Nummorum, catalogo completo e
sistematico della monetazione greca. ║
N. medioevale e moderna:
comprende lo studio delle monete dell'Europa medievale, dell'Oriente latino e
bizantino, dell'Europa moderna, delle colonie europee e degli Stati che da esse
ebbero origine. Solo nel XVII sec., quando la storiografia del Medioevo
cominciò a fondarsi su una severa documentazione, presero avvio anche
studi seri circa le monete medievali. La prima opera riguardante le monete
italiane fu il
De iure cudendi nummos, parte delle
Antiquitates
Italicae Maedii Aevi di A. Muratori. Nel corso del Settecento numerosi
studiosi si dedicarono a questo settore e, tra il 1775 e il 1789, G.A. Zanetti
raccolse i frutti delle sue ricerche nella
Nuova raccolta delle monete e
zecche d'Italia. Nel corso dell'Ottocento furono prodotte importanti opere
di sintesi:
La Numismatique du Moyen Age (1835) di J. Lelewel, il
Traité de numismatique du Moyen Age (1891-1905) e il
Traité de numismatique moderne et contemporaine (1897-99) di A.
Engel e R. Serrure. Nel nostro secolo gli studi di
n. moderna e
contemporanea non hanno visto grande sviluppo e rimane ancora opera fondamentale
il
Corpus nummorum italicorum (1911-43) ideato da Vittorio Emanuele III.
Opere di grande valore sono il
Traité historique des monnaies de
France di F. Le Blanc e gli scritti di Ch. Ducange. ║
N.
orientale: si occupa dello studio delle monete persiane antiche, arabe,
etiopiche, persiane moderne (dal 1502), afghane, indiane, birmane, siamesi,
annamite, cinesi, coreane e giapponesi. Gli studi delle varie
n. delle
civiltà orientali ebbero inizio tra il 1820 e il 1830 con pubblicazioni
relative alla
n. araba, in quanto strettamente legata a quella europea
medievale; nella seconda metà del XIX sec., e più ancora
nell'ultimo cinquantennio, si sono estesi via via agli altri Paesi
orientali.