Uomo di Stato russo. Ufficiale nell'esercito zarista, si distinse durante le
guerre con la Svezia (1788-89) e la Polonia (1792-93). Abbandonata la carriera
militare e allontanatosi dalla corte per volontà dello zar Paolo I, si
recò all'estero, dedicandosi a studi di matematica e medicina. Dopo un
periodo trascorso a Londra, fu richiamato a Pietroburgo dal giovane zar
Alessandro I, di cui era stato intimo amico e consigliere, insieme al cugino P.
Stroganov, ancora prima della sua ascesa al trono. Nominato ciambellano, insieme
ad altri giovani consiglieri dello zar, costituì il gruppo che i critici
conservatori soprannominarono "partito dei giovani". Elaborò un programma
politico che comprendeva progetti di Costituzione, la riforma dell'istituto
della servitù della gleba, ecc. Negli anni seguenti ricoprì
importanti cariche nei ministeri dell'Istruzione e della Giustizia, dando un
notevole contributo alle iniziative di riforma intraprese da Alessandro I.
Venutosi a trovare in disaccordo con lo zar, le sue mansioni furono limitate
agli affari diplomatici e, negli anni seguenti, condusse varie missioni
all'estero, soprattutto a Londra. Nel 1815 entrò a far parte del
consiglio amministrativo del Regno di Polonia, e nel 1819 fu incaricato dallo
zar di stendere un progetto di Costituzione, meno liberale di quello abbozzato
dieci anni prima da Speranskij, ma la cui adozione avrebbe comunque comportato
un profondo rinnovamento politico per la Russia. Nel 1821 assunse la direzione
del Comitato per gli affari scolastici della Polonia, attirandosi l'inimicizia
dei nazionalisti polacchi. Dopo la sollevazione polacca del 1831, lasciò
il Paese e fece ritorno a Pietroburgo, entrando a far parte del Consiglio di
Stato e assumendo, successivamente, la direzione del Comitato dei ministri. Nel
1833 gli fu conferito il titolo di conte (1761-1836).