Scrittore e giornalista russo. Fu uno dei pionieri della stampa periodica nella
Russia zarista. Fondò le riviste satiriche: "Il calabrone", "Il
chiacchierone", "Il pittore", "Il borsellino", attraverso le quali
affrontò polemicamente le principali questioni sociali del tempo, tra cui
il problema della servitù della gleba. Fu autore anche del
Saggio di
un dizionario storico degli scrittori russi (1772) e della
Biblioteca
russa antica (1773-75). Promosse, inoltre, l'istituzione di numerose
biblioteche e di una scuola popolare. Dopo la sua adesione alla Massoneria nel
1775, si trasferì a Mosca per dedicarsi all'elaborazione di opere
filosofiche e scientifiche per ragazzi. Perso l'appoggio dell'imperatrice
Caterina II, venne arrestato (1792). Rinchiuso nel carcere dello
Schlüsselburg, ne venne liberato alla morte dell'imperatrice (1796)
dall'imperatore Paolo I (Tichvinskoe, Mosca 1744-1818).