Stats Tweet

Novelle.

Opera di Matteo Bandello. Distribuite in quattro parti, (pubblicate, le prime tre, nel 1554, l'ultima, postuma, nel 1573). Queste 214 novelle non sono, come quelle del Boccaccio e di altri, collegate fra loro ma, anzi, è evidente nell'autore il proposito di evitare l'imitazione del Decameron. Ogni novella è preceduta da una dedica a un personaggio, cui Bandello scrive per accertare la veridicità della sua narrazione. Lo schema aperto risponde al narrare spezzato di Bandello, che rifiuta il criterio dell'unitarietà coerentemente con la sua concezione del mondo vario e dominato dal caso. Gli argomenti, fedelmente rispecchianti la vita cinquecentesca, sono svariatissimi, taluni derivati dalla storia antica e medievale, molti dalle cronache quotidiane italiane e francesi. A fatterelli amabilmente scandalosi, si alternano scenette comiche, avvenimenti storici, vicende d'amore drammatiche o tragiche. I migliori risultati sono dati dalle novelle più lunghe a finale tragico, dove maggiormente approfondito è lo studio dei personaggi e l'intreccio appare meglio organizzato (le novelle di Ugo e Parisina, della contessa di Challan, quella di Giulietta e Romeo). La modernità della narrazione e la capacità di creare situazioni narrative facilitarono la diffusione delle N., che ebbero fortuna in tutta Europa. Dalle N. di Bandello, W. Shakespeare ricavò Giulietta e Romeo e le commedie Molto rumore per nulla e La dodicesima notte.