Rivista letteraria italiana fondata nel 1920 a Roma per opera di M. Bontempelli
e di C. Malaparte, edita dalla casa editrice La Voce. Stampata in francese fino
al 1928, a sottolineare la vocazione europea e internazionale del gruppo, fu
costretta a usare la lingua italiana dopo il suo quarto numero. Gli ispiratori
della rivista miravano a sprovincializzare la cultura italiana, liberandola
dalla tradizione romantica e dal sentimentalismo per avvicinarla alle
Avanguardie europee (dinamismo, surrealismo, espressionismo). Il comitato
redazionale si valse della collaborazione di R. Gómez de la Serna, V.
Woolf, J. Joyce, D.H. Lawrence, I.G. Erenburg. Malaparte uscì dalla
rivista nel 1927, entrando in "Strapaese". Vi parteciparono, tra gli italiani,
C. Alvaro, E. Cecchi, A. Moravia, C. Carrà, O. Rosai. Cessò le
pubblicazioni nel 1929.