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Notturno.

Relativo alla notte; proprio della notte. ║ L'ufficiatura che nella Chiesa antica si teneva di notte, in tre riprese (uso conservato in taluni ordini religiosi). ║ Oggi la terza parte del mattutino, che si anticipa al pomeriggio del giorno precedente. ● Mus. - Composizione, quasi sempre strumentale, destinata a feste o intrattenimenti notturni. Nel XVIII sec. era analoga alla serenata, alla cassazione, al divertimento. Dal XIX sec. il n. constò quasi sempre di un solo pezzo, specialmente per pianoforte, in forma libera ma più spesso di canzone ternaria in movimento dall'Adagio all'Allegretto. Tra i principali n. ricordiamo i n. di Haydn, Mozart, Chopin. ● Arte - In pittura, dipinto rappresentante una scena che si svolga di notte, illuminata da luce artificiale o mistica o lunare: l'esempio più celebre è la Natività, detta appunto La Notte, del Correggio, ora a Dresda. ● Dir. - Lavoro n.: quello svolto, almeno in parte, nelle ore tra le 22.00 e le 5.00. Se non compreso in regolari turni periodici, deve essere retribuito con una maggiorazione rispetto al lavoro diurno. ● Zool. e Bot. - Di animale (gufi, barbagianni, civette) o pianta (Cereus, Ipomaea) che svolge la sua attività di notte.