Regione storica e antica provincia della Francia; situata all'estremità
nord-occidentale del Paese, si estende tra il bacino parigino e la penisola del
Cotentin, affacciandosi a Nord sulla Manica. Attualmente la
N. è
suddivisa in cinque dipartimenti, raggruppati nelle due regioni dell'Alta
N. (V. NORMANDIA, ALTA) e della Bassa
N. (V. NORMANDIA, BASSA). ● Geogr. -
La regione presenta due sezioni distinte, caratterizzate da diverse strutture
geologiche e ambientali. La parte nord-orientale, estesa tra i fiumi Bresle e
Dives, è occupata da un altopiano (100-200 m) cretaceo, ricoperto da
argille silicee e depositi alluvionali, intervallato da fiumi costieri e
dall'ampia valle della Senna. La zona occidentale è costituita da rocce
dell'antico massiccio bretone-normanno (scisti, arenarie, graniti), che formano
complessi collinari (300-400 m) interrotti da bacini e da una fitta serie di
piccole valli (Orne, Aure, Vire, Taute, Sée, Sélune). Ad Est della
Senna le coste sono ripide e presentano il fenomeno delle falesie; ad Ovest,
invece, sono basse e sabbiose per poi elevarsi nella penisola di Cotentin. Il
clima è umido e temperato, grazie all'influenza del mare. ● Econ. -
Regione trainante nell'economia francese, la
N. presenta, tuttavia, una
certa differenziazione di sviluppo al suo interno. L'Alta
N., grazie alla
fertilità del suo territorio, è una ricca regione agricola
(cereali, barbabietole da zucchero, lino). È sviluppato anche
l'allevamento, soprattutto bovino. L'industria è attiva nei settori
cantieristico (porti di Le Havre e Rouen), della raffinazione del petrolio,
meccanico, metallurgico, chimico, tessile, del vetro, della carta; Rouen
è famosa per la produzione di ceramiche, di merletti e per la lavorazione
del legno. Nella Bassa
N. l'allevamento (suino, equino, bovino)
costituisce la principale risorsa della regione; l'agricoltura è
concentrata nelle pianure centrali (cereali, barbabietole da zucchero, ortaggi).
Lo sviluppo industriale della regione è meno evidente che nell'Alta
N.; sono presenti industrie automobilistiche, meccaniche, elettroniche,
tessili. ● St. - Il territorio della
N., suddiviso in Gallia
Celtica e Belgica all'epoca di Cesare, fu incorporato da Augusto nella provincia
Lugdunense e, a partire dal IV sec., formò la provincia
Lugdunensis
secunda, avente come capitale Rotomagus (l'odierna Rouen). Durante il Regno
dei Franchi, Rouen divenne sede di un vescovado e vi venne instaurata una marca;
i Franchi favorirono la diffusione del monachesimo benedettino con le fondazioni
di Saint-Wandrille, Jumiège, Fécamp, Mont-Saint-Michel. Dopo la
morte di Carlo Magno (IX sec.), la regione fu occupata dai Normanni (da cui le
derivò il nome attuale). Per porre fine alle loro scorrerie, il re di
Francia Carlo III il Semplice concesse in feudo, al loro capo Rollone, l'Alta
N. Rollone, convertitosi al Cristianesimo e preso il nome di Roberto I
(911-927), estese il suo dominio sulle diocesi di Rouen e di Evreux e sulle zone
comprese fra Lisieux, Bayeux e Saint-Lô (911). Roberto I e, poi, suo
figlio Guglielmo I Lungaspada (927-942) ampliarono i loro possedimenti fino alla
Bassa
N. Sotto Guglielmo il Conquistatore avvenne l'annessione del Maine
(1062) e la conquista dell'Inghilterra (1066), a seguito della quale la
N. venne unita alla Corona inglese. Ciò contribuì a rendere
sempre più difficili i rapporti fra i duchi di
N. e i re di
Francia. Roberto II Gambacorta (1087-1106), erede di
N., si trovò
a lottare contro i fratelli, re di Inghilterra, per difendere il suo possesso:
prima contro Guglielmo II il Rosso, poi contro Enrico I Beauclerc. Quest'ultimo,
duca dal 1106 al 1135, seppe restaurare l'autorità ducale e, dopo una
guerra durata quattro anni (1109-13), ottenne dal re di Francia il
riconoscimento della sua sovranità sul Maine e la Bretagna (1113). La
successione di Enrico portò a nuove lotte tra Francia e Inghilterra. Nel
1202, il re di Francia Filippo II Augusto riuscì a unire la
N.
alla Corona francese (1204). La politica invadente dei re di Francia
provocò numerose rivolte in terra di
N. (1283, 1286 e 1289),
finché, nel 1315, Luigi X fu costretto a concedere uno statuto (Charte
aux Normands). Durante la guerra dei Cent'anni (1339-1453), la
N. fu
ancora contesa tra Francia e Inghilterra, che più di una volta
riuscì a impossessarsene. Lo spirito autonomistico della
N.
risorse di nuovo durante la Rivoluzione francese, ma soccombette definitivamente
dopo il fallimento del federalismo girondino (1793). ║
Sbarco in
N.: gigantesca operazione di sbarco compiuta dalle forze anglo-americane fra
il 6 e il 7 giugno 1944 (
D-day), allo scopo di aprire un secondo fronte
in Europa e di favorire l'azione sovietica, in base agli accordi stipulati a
Teheran (dicembre 1943). L'operazione, denominata
Overlord,
rappresentò la più grande azione combinata della seconda guerra
mondiale e, oltre a un dispiego enorme di forze, richiese una lunga
preparazione. Il comando supremo delle truppe alleate fu affidato al generale
Eisenhower; le armate schierate sulla Manica furono, invece, guidate dal
feldmaresciallo Rommel. Lo sbarco venne preceduto da un'imponente offensiva
aerea durata cinque mesi, che servì a neutralizzare le difese costiere
tedesche e a distruggere le linee di comunicazione. Per lo sbarco fu scelto un
tratto di costa di circa 70 km, comprendente la costa orientale del Cotentin e
le spiagge sino all'Orne. Alle 6,30 del 6 giugno iniziarono le operazioni di
sbarco, sulle spiagge
Utah, Omaha, Gold, Juno e
Sword. Errore
fondamentale dei Tedeschi fu quello di credere che l'attacco vero e proprio
sarebbe arrivato da Calais, dove vennero tenute ferme 23 divisioni. L'operazione
in
N. costituì la premessa per la riconquista della Francia.
● Lett. - Notevole fu la produzione letteraria normanna in epoca
medioevale, originatasi sia presso la corte ducale che presso i numerosi
monasteri benedettini. Per la storiografia ricordiamo: Guillame Caillou, autore
di una
Storia dei Normanni, Guglielmo di Poitiers che scrisse le
Gesta
Guillelmi Ducis e, infine, Guy de Ponthieu e la sua
Battaglia di
Hastings. L'uso del volgare in letteratura appare nel XII sec. con il
Roman de Brut e il
Roman de Rou di Robert Wace. Fra i cronisti
ricordiamo Orderic Vital (m. 1143 circa) e Robert de Torigni (m. 1186). Alla
fine del XII sec. Richard de Lison fu continuatore del
Roman de Renard e
André de Coutances scrisse il
Roman des Français, vivace
satira antifrancese. Dopo il XIII sec., l'unione della
N. alla Francia
fece perdere alla letteratura normanna i suoi peculiari tratti, sia dal punto di
vista linguistico sia stilistico. ● Arte - Dell'epoca romana la
N.
conserva pochi resti (teatro a Lillibonne, presso Rouen). Nell'epoca franca
sorsero numerosi monasteri: Les Andelys (526), Fécamp (660),
Junièges (654), Fontenelle (649) e le prime parti di Mont-Saint-Michel.
Grande sviluppo, in età romanica e gotica, ebbe anche l'architettura
militare, basata su fortezze a pianta circolare. Ricordiamo la fortezza di
Chateau-Gaillard, edificata da Riccardo Cuor di Leone sul promontorio di Les
Andelys, a difesa di Rouen; le fortezze di Gisors, Falaise, Rouen, Lillebonne e
Verneuil, fatte costruire da Filippo Augusto. Nell'ambito dell'architettura
religiosa, lo stile romanico si affermò in
N. a partire dall'XI
sec. con tratti caratteristici: navate centrali di moderata altezza, basse
quelle laterali, muri massicci e aperture di alleggerimento in posizione
elevata; sulla facciata torri quadrangolari con robusti contrafforti. Esempi di
questo stile, che dopo il 1066 si diffuse anche in Inghilterra, sono Notre-Dame
di Jumièges (1067) e la chiesa abbaziale di Mont-Saint-Michel (iniziata
nel 1023). Gli architetti normanni furono tra i primi a costruire volte a
crociera sostenute da due ogive, nonché ad applicare archi trasversali a
sostegno delle volte. Dopo la stasi nell'attività edilizia normanna
coincidente con la Guerra dei Cent'anni, si ebbe una notevole ripresa a partire
dal 1450 (chiesa abbaziale di Saint-Ouen, Torre del burro a Rouen, ecc.), con
l'applicazione di moduli tipici del Gotico fiammeggiante. Lo stile
rinascimentale arrivò in
N. grazie all'arcivescovo di Rouen che,
per la costruzione del castello di Gaillon, si avvalse anche di collaboratori
italiani.
Mont Saint-Michel, in Normandia