Pseudonimo di
Max Simon Südfeld. Scrittore e saggista ungherese. Di
professione medico, visse a lungo a Parigi, dove fu tra i fondatori del
movimento sionista, nel quale ricoprì un importate ruolo fino al 1911.
Collaboratore di T. Herzl, fu attivo nella formulazione del programma di
Basilea. Scrisse numerosi saggi di critica sociale e culturale, tra cui si
ricordano:
Le menzogne convenzionali della nostra società (1883) e
i
Paradoxe (1886). È, inoltre, autore di alcuni romanzi:
Degenerazione (1893),
Il diritto di amare (1894) (Pest 1849 -
Parigi 1923).