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Non expedit.

Locuzione latina: non conviene. Formula con cui la Chiesa romana, per ragioni di semplice opportunità, risponde negativamente a un'interrogazione. In particolare, con essa fu definito sinteticamente, con decreto della Sacra Penitenzieria del 10-11-1874, il divieto imposto dalla Santa Sede ai cattolici italiani di partecipare alle elezioni e alla vita politica dello Stato. L'entrata delle truppe italiane a Roma nel 1870, con la conseguente perdita del potere temporale del papa, determinarono il rifiuto da parte della Chiesa di riconoscere il nuovo Stato, e un atteggiamento di intransigenza nei confronti della nuova classe politica. Sebbene riaffermato più volte ufficialmente il N.e. (1886, 1895, 1902), furono concesse deroghe al principio dell'astensione elettorale. Nel 1905, nell'enciclica Il fermo proposito, Pio X, attribuendo ai vescovi la facoltà di dispensa dal N.e., implicitamente riconosceva la necessità della presenza cattolica nella vita politica del Paese. Il N.e. fu di fatto revocato a partire dal 1919, quando Benedetto XV permise ai cattolici di aderire al Partito Popolare di L. Sturzo.