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Noesi.

Filos. - Conoscenza intellettiva, basata sull'apprendimento immediato (sapere intuitivo) e, perciò, distinta dal sapere discorsivo. Tale distinzione risale ad Aristotele e fu ripresa dai pensatori successivi. Con diverso significato il termine venne adottato da E. Husserl che, nella sua fenomenologia, considerò la n. come atto della coscienza in quanto intenzionalità, quindi come aspetto soggettivo dell'esperienza vissuta e degli atti di comprensione. Il correlativo della n. è il noema (V.). Il termine fu ripreso anche da H. Bergson che considerò il pensiero, insieme all'essere e all'azione, uno dei tre aspetti della realtà e pose un'antinomia interna al pensiero, tra pensiero noetico (cosmico, unitario, universalizzante) e pensiero pneumatico (singolarità e diversità).