(in italiano
Nissa). Città (175.555 ab.) della Jugoslavia, nella
Serbia centro-orientale, posta in una fertile conca sulla sinistra del fiume
Nišava. ● Econ. - Mercato agricolo e centro industriale (fabbriche di
macchine agricole, industrie chimiche, metallurgiche, tessili ed elettroniche).
Artigianato dei tappeti e dei metalli preziosi. Importante nodo ferroviario e
stradale. ● St. - Fu il maggior centro dei Dardani. Durante l'epoca romana
fu municipio con il nome di
Naissus. Distrutta dagli Unni nel 441, venne
ricostruita dai Bizantini, ai quali appartenne, salvo una parentesi bulgara,
sino al 1200, anno in cui passò ai Serbi. Nel 1386 fu occupata dai Turchi
che la tennero sino al 1878, quando fu assegnata dal congresso di Berlino alla
Serbia. ● Arte - La dominazione turca ha lasciato profonde tracce
nell'architettura della città. Sulla destra del fiume Nišava si erge
l'imponente fortezza turca costruita tra il 1690 e il 1720. All'interno si
trovano il palazzo del pascià e la moschea del XVIII sec. Nei dintorni
è situata la torre dei crani, così chiamata perché durante
la costruzione, nel 1809, furono murati al suo esterno 952 teschi di ribelli
serbi uccisi dai Turchi. Della città romana, patria di Costantino, si
ricordano splendide mura e palazzi voluti dall'imperatore dei quali,
però, nulla si è conservato; rimangono solo mosaici, altari,
iscrizioni e statue.