Trentasettesimo presidente degli Stati Uniti. Laureatosi in Legge alla Duke
University, prestò servizio nella Marina durante il secondo conflitto
mondiale; nel 1946 venne eletto deputato al Congresso come rappresentante della
California per il Partito repubblicano. Entrato a far parte, nel 1947, della
commissione incaricata di studiare le necessità dei Paesi europei
interessati al Piano Marshall, poi (1948-49) della commissione per le
attività antiamericane, si segnalò per l'impegno con cui prese
parte alla campagna anticomunista. Fu vicepresidente degli Stati Uniti dal 1953
al 1961. Sconfitto da J.F. Kennedy nelle presidenziali del 1960, fu eletto
presidente nel 1968 e riconfermato nel 1972. Affiancato da un Congresso a
maggioranza democratica, egli si impegnò ad agire all'insegna della
stabilità e del moderatismo. In politica interna si orientò verso
il più stretto conservatorismo, accantonando riforme sociali e
accentuando la repressione dei movimenti di contestazione giovanile e razziale.
A sostegno dell'economia statunitense, minata in quegli anni da una generale
stagnazione accompagnata da un grave processo inflazionistico, impose vincoli
alla crescita di prezzi e salari, e sostenne la competitività dei
prodotti nazionali svalutando il dollaro e sospendendone la
convertibilità, prima temporaneamente (1971), poi definitivamente (1973).
Nell'ambito della politica estera, pur alternando il graduale ritiro delle
truppe dal Vietnam con interventi in Cambogia e Laos e l'intensificazione dei
bombardamenti nel Vietnam del Nord,
N. riuscì a ridurre la
presenza statunitense nel Sud-Est asiatico, fino ad arrivare, con la Conferenza
di Parigi del 1973, al totale disimpegno. Analogamente impostato a criteri
pragmatici e realistici fu il dialogo portato avanti con l'Unione Sovietica, che
giunse a un importante risultato con la firma del primo trattato per la
limitazione delle armi strategiche (SALT I, 1972). Nel 1972 scoppiò lo
scandalo Watergate:
N. fu accusato di essere a conoscenza
dell'incursione di un gruppo di suoi uomini nella sede del Partito democratico a
Washington (palazzo Watergate) e di aver impedito un'inchiesta da parte
dell'FBI. Nel 1974,
N. rassegnò le sue dimissioni. Egli
riuscì, tuttavia, ad ottenne il perdono giudiziale da Ford, suo
successore. Dopo il ritiro dalla scena politica pubblicò diversi scritti,
tra cui
La vera guerra (1980),
Le memorie di Richard Nixon (1981),
La pace a muso duro (1983) (Yorba Linda, California 1913 - Washington
1994).