Antica città sumerica, oggi Niffar, posta a circa 156 km a Sud-Est di
Baghdad, nell'Iraq meridionale. Edificata su una collina, fu fondata su
precedenti insediamenti e stabilmente abitata fin dagli inizi del III millennio
a.C., ossia fino all'epoca di Gemdet Nasr. Di questa città, centro di
culto del dio Enhil, sono venuti alla luce una ventina di strati archeologici
sovrapposti. Una diramazione del fiume Eufrate, l'antico fiume Khebar e odierno
Shatt-en-Nil, divideva il nucleo urbano in due zone. Ad Occidente del corso
d'acqua, si trovava la zona residenziale, costituita da abitazioni ad un piano,
edificate con materiali deperibili, e attraversata da vie rettilinee disposte
ortogonalmente; la zona orientale, destinata agli edifici regali e di culto,
ospitava il complesso tempio-palazzo elevato su un terrazzamento, e separato
dalla città da un mastodontico muro. Nella biblioteca del palazzo vennero
ritrovate circa 50.000 tavolette cuneiformi di carattere giuridico, religioso ed
economico, probabilmente appartenenti all'archivio del re.
N.
continuò ad estendersi durante il periodo presargonico, ma nel corso del
I millennio a.C. cominciò a manifestare la propria decadenza.