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Ninfale fiesolano, Il.

Poemetto mitologico-pastorale di Giovanni Boccaccio, composto fra il 1344 e il 1346, e pubblicato nel 1477. Il pastore Africo si innamora di una ninfa, Mensola, votata a Diana. Su consiglio di Venere, travestitosi da donna, si unisce al gruppo delle ninfe compagne di Mensola e raggiunge l'intento di possederla. Malgrado la violenza subita, Mensola si innamora di Africo, ma poi, pentita per l'offesa recata a Diana, abbandona Africo e fugge. Il pastore, disperato, dopo averla cercata invano, si uccide, tingendo col proprio sangue le acque di un torrente che prenderà il suo nome. Mensola intanto dà alla luce un bambino, Pruneo; Diana ne viene a conoscenza e, inseguita e raggiunta la ninfa sacrilega, la punisce tramutandola in acqua. I due torrenti Africo e Mensola si incontreranno amandosi per sempre. Il piccolo Pruneo, allevato dai nonni paterni, diventerà siniscalco di Atalante, fondatore di Fiesole.