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Ninčic, Momčilo.

Uomo politico serbo. Dopo essersi laureato in Legge a Parigi, iniziò l'attività politica come segretario al ministero delle Finanze. Deputato del Partito radicale serbo, ministro delle Finanze dal 1915 al 1919, redasse il primo piano finanziario dello Stato jugoslavo e unificò la moneta. Ministro degli Esteri dal 1922 al 1926, negoziò con l'Italia il patto di Roma sulla questione di Fiume (1924). Nell'ambito della Società delle Nazioni tenne la presidenza della Commissione finanziaria e di quella per il disarmo. Quando re Alessandro instaurò la dittatura (1929), N. passò all'opposizione, per poi tornare a occupare la carica di ministro degli Esteri quando la Jugoslavia fu attaccata dai Tedeschi (1941). Dopo il crollo jugoslavo riparò a Londra, dove fu ministro degli Esteri nel Governo jugoslavo in esilio presieduto da S. Jovanovic. Dopo la fine della guerra rimase in esilio, non accettando la dittatura di Tito. Pubblicò opere di carattere politico ed economico, tra cui Storia dei rapporti giuridici dei contadini serbi sotto i Turchi (Jagodina, oggi Svetozarevo, Serbia 1876 - Losanna 1949).