Teologo e filosofo bizantino. Introdotto nella corte di Michele VIII Paleologo e
di Andronico II (al cui figlio consentì di sposare la figlia Irene),
ricoprì importanti cariche civili e politiche ed ebbe modo di stringere
amicizia con illustri uomini di lettere ed importanti ecclesiastici, quali
Teodoro Metochite, Massimo Planude e Gregorio di Cipro. Si ritirò a vita
religiosa dopo il 1320 e in monastero compose le sue opere teologiche,
filosofiche (
Sulla materia,
Sull'anima e
Contro Plinio) e
letterarie. Seguì la dottrina aristotelica, ma non fu tuttavia esente
dall'influenza platonica. Di
N. si ricorda anche l'epistolario,
interessante dal punto di vista documentario (m. 1327).