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Nicola di Autrecourt.

Filosofo e teologo francese. Studiò a Parigi, divenendo poi maestro alla Sorbona. Seguace di Guglielmo d'Occam, condusse alle estreme conseguenze le premesse del maestro. Ammise come certe solo le conoscenze immediatamente evidenti, posto che l'evidenza si abbia sulla base della constatazione sperimentale o sull'affermazione dell'identità di una cosa con se stessa. Egli applicò rigorosamente questa dottrina ai concetti di sostanza e di causa, giungendo a concludere che la filosofia di Aristotele non contiene probabilmente neppure una proposizione rigorosamente dimostrata. Per queste sue affermazioni è stato definito lo Hume del Medioevo. Esonerato dall'insegnamento e convocato ad Avignone, alla corte pontificia di Benedetto XII, per rispondere di alcune sue tesi, fu condannato nel 1346 e costretto alla ritrattazione. I suoi scritti furono bruciati e di essi rimane solo il trattato Satis exegit ordo (Autrecourt, Verdun 1300 circa - Metz dopo il 1350).