Antica città della Bitinia (l'odierna Iznik Golu), sulla riva orientale
del lago omonimo (detto anche Ascania). Fondata nel 316 a.C. da Antigono
Monoftalmo con il nome di
Antigonia, fu ampliata da Lisimaco, che la
chiamò
N. in onore della sua prima moglie (301 a.C.). Occupata dai
Romani, divenne un centro di grande importanza. Conquistata dai Turchi
Selgiuchidi nell'XI sec., tornò ai cristiani nel 1097. Negli anni tra il
1204 e il 1261 fu sede dell'Impero bizantino. ● Archeol. - L'originario
impianto ellenistico-romano è a noi noto solo attraverso le fonti,
poiché fu cancellato dalle successive costruzioni di età
bizantina. Degli antichi monumenti (teatro,
Apollonion, tempio della dea
Roma, ecc.) restano poche tracce. Della città bizantina rimangono le
imponenti mura, con più di 200 torri, la cattedrale di Santa Sofia,
risalente all'VIII sec., e la chiesa della Dormitio Virginis (secc. VI-VII).
Durante l'occupazione turca furono innalzati numerosi monumenti, fra i quali la
Moschea Verde e la trecentesca madrasa di Sulaymān Pascià. ●
Rel. -
Concili di N.: due concili ecumenici tenuti a
N. nei primi
secoli dell'età cristiana. ║
Primo Concilio di N.: primo
concilio ecumenico nella storia della Chiesa, fu convocato per iniziativa
dell'imperatore Costantino e si tenne nel 325, sotto la presidenza del vescovo
di Cordova, Osio, durante il pontificato di Silvestro I. Condannò
l'eresia di Ario, che negava la dottrina della Trinità, dell'Incarnazione
e della Redenzione, e sancì la dottrina dei Padri apostolici riguardante
fondamentalmente il problema della Trinità e dell'Incarnazione, risolto
nell'affermazione della consustanzialità del Figlio con il Padre e con lo
Spirito Santo, e dell'umanità del Cristo-Dio. Il Concilio, inoltre, pose
fine allo scisma di Melezio e prese importanti decisioni in materia di
giurisdizione ecclesiastica. ║
Secondo Concilio di N.: fu il
settimo concilio ecumenico nella storia della Chiesa, e fu tenuto nel 787 in
otto sessioni. Promosso dall'imperatrice Irene e dal patriarca Tarasio,
condannò l'iconoclastia, definendo legittimo il culto delle immagini
sacre che tuttavia distinse, in quanto atto di riverenza e onorevole adorazione,
dal vero culto di latria, destinato solo a Dio.