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Niccolò.

Nome di cinque papi e di un antipapa. ║ N. I santo: successore di Benedetto III (858), condannò lo scisma di Fozio. Sotto il suo pontificato furono convertiti i Bulgari (864-866) (m. Roma 867). ║ N. II: cardinale e vescovo di Firenze, divenne papa nel 1059. Durante il suo pontificato riformò il sistema di elezione del papa, attribuendola solo ai cardinali e sottraendola quindi al controllo imperiale. Strinse alleanza con i Normanni nel Mezzogiorno (Chevron, Savoia 980 circa - Firenze 1061). ║ N. III: eletto papa nel 1277 dopo un lungo conclave, si adoperò per rafforzare la Chiesa nei confronti dell'Impero. Ostile a Carlo d'Angiò, cercò di annullare l'influenza che questi aveva acquistato a Roma e in Toscana. Accusato di nepotismo, fu collocato da Dante nell'Inferno, tra i simoniaci (XIX, 22-120) (Roma 1220 - Soriano, Viterbo 1280). ║ N. IV: frate francescano, generale dei Minori, divenne papa nel 1288. Condusse una politica moderata e favorì le missioni nell'Estremo Oriente, non riuscendo tuttavia a impedire la caduta di San Giovanni d'Acri, ultimo possesso dei cristiani in Oriente. Favorevole agli Angiò contro gli Asburgo, fu generoso mecenate e promosse il restauro del Laterano e la costruzione del duomo di Orvieto (Lisciano, Perugia inizio XIII sec. - Roma 1292). ║ N. V antipapa: fu eletto nel 1328 per volere di Ludovico il Bavaro e contrapposto al papa avignonese Giovanni XXII, al quale tuttavia si sottomise dopo la morte dell'imperatore (Corvara, Pescara ? - Avignone 1333). ║ N. V: vescovo di Bologna nel 1444, fu nominato legato papale, quindi cardinale (1446). Nel 1447 fu eletto papa. In occasione del Concordato di Vienna (1448) ottenne il riconoscimento dei diritti papali in materia di benefici e vescovadi e l'anno successivo pose fine allo scisma che si era aperto con l'elezione dell'antipapa Felice V. Grande mecenate, promosse e favorì la costruzione di nuovi edifici a Roma e nei territori pontifici, protesse artisti italiani e stranieri; colto umanista, raccolse il primo nucleo della Biblioteca Vaticana. Lasciò una collezione di manoscritti latini e greci (Sarzana, La Spezia 1397 - Roma 1455).