Centro in provincia di Catanzaro, 48 km a Ovest del capoluogo; sorge a 216 m
s/m., sulle falde meridionali del Monte Reventino, e si affaccia sul Golfo di S.
Eufemia. Rimase comune autonomo fino al 1968, quando, insieme con le
circoscrizioni di Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia, costituì il nuovo
comune di Lamezia Terme (V.). 35.000 ab. CAP
88046. ● Econ. - Mercato agricolo e del bestiame; industrie alimentari,
meccaniche e chimiche; artigianato delle terraglie e delle stoffe in lana.
● St. - La città, di origine bizantina, conobbe un forte sviluppo
in epoca normanna e sotto gli Svevi, in particolare al tempo di Enrico VI.
Città regia degli Angioini, fu trasformata in feudo da Giovanna II di
Napoli e da questa concessa alla famiglia Caracciolo, alla quale rimase fino ai
primi anni del Seicento. Passata ai conti d'Aquino, nel 1799
N.
aderì al Governo repubblicano creato dai Francesi e in epoca
risorgimentale fu uno dei centri più attivi dei moti antiborbonici.
● Arte - La parte più antica della città, arroccata in
posizione collinare intorno ai resti dell'antico castello normanno-svevo
distrutto dal terremoto del 1638, conserva diversi monumenti interessanti. Si
segnalano, in particolare, la chiesa di San Domenico, con i dipinti
settecenteschi di F. Colelli; la cattedrale; la chiesa dei Cappuccini; la chiesa
settecentesca di Santa Caterina.