Generale francese. Arruolatosi nel 1788 come soldato semplice in un reggimento
di ussari regi, allo scoppio della Rivoluzione aderì con entusiasmo;
guadagnatosi il grado di ufficiale nel 1792, due anni dopo fu promosso
colonnello e nel 1797 generale. Nominato da Napoleone maresciallo dell'Impero
nel 1804, partecipò a tutte le successive campagne napoleoniche.
Vittorioso sugli Austriaci nella battaglia di Elchingen (14 ottobre 1805), rese
possibile la conquista di Ulma. Contribuì poi alla vittoria di Jena e a
quella di Friedland (1806-07), ricevendo come riconoscimento il titolo di duca
di Elchingen nel 1808. Mandato in Spagna, fu incapace di affrontare la
guerriglia che devastava la regione e fu rinviato in patria. Superata la crisi
determinata dall'esperienza spagnola, nel 1812 partecipò alla spedizione
di Russia, riportando alcune grandi vittorie, tra cui spicca quella della
Moscova, che gli valse il conferimento del titolo di principe. Durante la
ritirata gli venne affidata la retroguardia e si impegnò a coprire
l'esercito con azioni che evitarono il totale sfacelo dell'esercito napoleonico.
Partecipò poi alla campagna del 1813 e il 6 settembre subì a
Dennewitz una grave sconfitta, che facilitò il trionfo degli alleati a
Lipsia. Dopo la capitolazione di Parigi nel marzo del 1814, fu tra i generali
che sconsigliarono a Napoleone di marciare sulla capitale e che lo esortarono ad
abdicare. Aderì alla restaurazione borbonica e fu nominato pari di
Francia da Luigi XVIII, che ebbe di lui grande stima. Dopo la fuga dall'Elba di
Napoleone,
N. si schierò di nuovo al suo fianco prendendo parte
all'impresa dei Cento Giorni. Il 16 giugno 1815 riportò su Wellington la
vittoria di Quatre-Bras, presso Charleroi. A Waterloo ebbe la direzione tattica
della battaglia, ma fu consegnato da Wellington ai Francesi; processato di
fronte alla Camera dei Pari, fu condannato a morte e fucilato nei giardini del
Lussemburgo (Sarrelouis 1769 - Parigi 1815).