Stats Tweet

New Deal.

Locuzione inglese: nuovo corso. Definizione con cui si indica il programma di riforme interne attuato dal presidente degli Stati Uniti F.D. Roosevelt fra il 1933 e il 1939. Con esso la sua amministrazione cercò di arrestare la grave depressione economica prodottasi nel 1929, risanando il sistema americano mediante una perequazione nella distribuzione delle ricchezze e una maggiore stabilità sociale. Fino al 1933, durante la presidenza Hoover, l'intervento pubblico in ambito economico si era limitato a favorire e tutelare la libera iniziativa; con l'adozione del N.D., furono invece introdotti provvedimenti legislativi e amministrativi che, pur volendo salvaguardare l'essenza del libero mercato, riservarono al potere pubblico una funzione coordinatrice e regolatrice nelle scelte economiche. Durante la prima fase del N.D., definita anche dei cento giorni, si puntò a ristabilire la fiducia dei risparmiatori e a favorire una ripresa degli investimenti e della produzione: il Congresso legiferò principalmente in riferimento al settore bancario, azionario e monetario. Le banche furono sottoposte a un attento controllo statale mediante il Federal Reserve Board e si operò in modo tale da garantire i depositi presso istituti sani e spingere alla chiusura quelli inaffidabili. La Securities Exchange Commission esercitò parimenti una sorveglianza sulla Borsa e il mercato azionario, sciogliendo le holding a carattere meramente speculativo e sostenendo le imprese a finalità produttive. Per risollevare il livello dei prezzi fu abolita la convertibilità diretta del dollaro in oro (ripristinata nel 1934 al tasso di 35 dollari l'oncia), provocando così la svalutazione della moneta americana, anche in conseguenza dell'acquisto massiccio, da parte dello Stato, delle riserve auree e dell'abbandono della parità di cambio rispetto alle divise europee. Accanto alle misure finanziarie, furono intrapresi numerosi progetti rivolti al rilancio dell'occupazione e della produzione, il cui fine era l'innalzamento delle condizioni di vita e del potere d'acquisto delle masse lavoratrici: si riteneva, infatti, che la loro scarsa solvibilità alimentasse la crisi in atto e impedisse il dispiegarsi delle potenzialità produttive del sistema economico americano. Roosevelt avviò un vasto programma di lotta alla disoccupazione di matrice keynesiana (V. KEYNES, JOHN MAYNARD), attraverso spese e lavori pubblici finanziati dal disavanzo del bilancio federale (deficit spending), sussidi di disoccupazione, sovvenzioni e prestiti agevolati per piccole imprese in difficoltà, compensando la carenza di domanda privata con un incremento di domanda da parte dello Stato. Oltre alla costruzione di dighe e strade, ai restauri di monumenti ed edifici pubblici, furono curati progetti relativi alla conservazione dell'ambiente naturale, con l'assunzione nei Civilian Conservation Corps di quasi due milioni di giovani. In riferimento alla difficile situazione dell'agricoltura, furono emanati l'Agricultural Adjustement Act e il Soil Conservation Act. Tali leggi miravano a programmare la produzione e a sostenere i prezzi, contenendo le eccedenze che erano la causa prima della spinta deflattiva: si incoraggiò, mediante sovvenzioni, la riduzione delle aree coltivate e quindi dell'entità dei raccolti, risollevando in tal modo il livello dei prezzi e raggiungendo lo scopo di raddoppiare i redditi agricoli nel giro di pochi anni. Ugualmente vasti e incisivi furono i provvedimenti rivolti ai lavoratori dell'industria. Nel 1935 fu emanato il National Industry Recovery Act (NIRA), che da un lato favorì le imprese con l'autorizzazione ad organizzarsi secondo categorie, a costituire "cartelli" e a praticare prezzi concordati, dall'altro le obbligava a garantire un salario minimo stabilito ai propri dipendenti, all'adozione dell'orario settimanale di 40 ore e alla concessione dei diritti sindacali (associazioni di lavoratori, contrattazione collettiva, divieto del lavoro minorile, tutela di quello femminile, ecc.). In seguito al giudizio di incostituzionalità, in quanto contrastante le normative antimonopolistiche, il NIRA fu sostituito dalla legge Wagner (National Labor Relations Act, sulle libertà sindacali) e dal Fair Labor Standard Act (sulle condizioni e sugli orari di lavoro). Alle decisioni legislative seguì l'istituzione di strumenti preposti alla loro applicazione, come la Works Progress Administration, che coordinava il programma di lavori pubblici, la riforma della pubblica amministrazione e della burocrazia, l'avocazione da parte del potere federale dell'erogazione dei sussidi per gli invalidi, gli anziani, i disoccupati, l'introduzione dei sistemi assicurativi pensionistici. La volontà dello Stato di intervenire direttamente nelle scelte economiche si manifestò particolarmente con la creazione della Tennessee Valley Authority, un'agenzia federale preposta allo sfruttamento idroelettrico di uno dei maggiori bacini idrici del Paese, avente lo scopo sia di bonificare una delle aree economicamente più depresse, sia di calmierare i prezzi dell'energia idroelettrica entrando in una concorrenza al ribasso rispetto alle altre imprese produttrici private. L'efficacia del N.D. si rivelò più nel cambiamento dei rapporti tra Stato ed economia che nella ripresa economica vera e propria. Ad esso si oppose infatti, con inattesa durezza, gran parte della classe imprenditoriale, che non tollerò la perdita di alcuni privilegi e l'imposizione fiscale conseguente alla realizzazione del N.D. La politica di Roosevelt non riuscì ad ottenere, dunque, un definitivo superamento della depressione, se si considera che, nel 1937, il tasso di disoccupazione era ancora di circa otto milioni di individui. La ripresa dell'economia statunitense si ebbe soltanto con l'inizio della seconda guerra mondiale.