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Neutrone.

Particella subatomica, appartenente al nucleo dell'atomo, priva di carica elettrica e di massa pari a 1,6748 · 10-27 kg, di poco superiore a quella del protone. La scoperta della radioattività e il tentativo di spiegare i fenomeni ad essa collegati fece ipotizzare l'esistenza, all'interno del nucleo, di differenti tipi di particelle; tale ipotesi venne confermata dalla scoperta del n. da parte di F. e I. Joliot-Curie e di J. Chadwich nel 1932. Il n. non è una particella elementare, in quanto è formata da quark (quark, leptoni e fotoni sono le uniche particelle elementari finora scoperte). Poiché privo di ionizzazione, non può essere rilevato in modo diretto; il n. viene messo in evidenza, allora, bombardando nuclei di elementi leggeri (per esempio, berillio) con particelle alfa, con protoni o con deutoni, oppure fornendo ai n. una quantità di energia elettromagnetica che consenta loro di separarsi dal nucleo (effetto fotoneutronico). I n. sono efficaci proiettili per i bombardamenti subatomici, perché, privi di carica elettrica, non sono respinti dal nucleo, e anzi, a breve distanza ne vengono attratti. Oltre ad essere usato per produrre elementi radioattivi artificiali, e in generale trasmutazioni, il n. viene utilizzato per il fenomeno della fissione nucleare indotta: nel 1934 E. Fermi scoprì, infatti, che in alcuni nuclei pesanti, detti fissili (per esempio, uranio 235), la cattura di un n. termico non è seguita dall'emissione di un fotone γ, ma induce la fissione, cioè la rottura del nucleo in due parti di grandezza comparabile accompagnate da un certo numero di particelle leggere. Nel 1956 è stata scoperta una nuova particella, l'antineutrone, in tutto uguale al n. tranne che per le particolarità magnetiche, che sono opposte. ║ Bombe a n. o bombe N: bombe il cui funzionamento è basato su reazioni di fusione o di fissione nucleare; le più comuni sono quelle ad uranio e ad idrogeno. Nella bomba ad uranio si impiega essenzialmente il principio della fissione dell'uranio 235; tale fenomeno consiste nella rottura del nucleo in due parti, causata dalla cattura di un neutrone termico. La fissione produce più neutroni di quanti servono a provocarla e, pertanto, produce una reazione a catena, con conseguente emissione di quantità elevate di energia; affinché possa innestarsi una reazione a catena, è necessario che la massa di uranio colpita dal n. sia superiore ad un dato valore, chiamato massa critica. La bomba è costituita da due masse di uranio, mantenute separate, e tali che ciascuna sia inferiore alla massa critica, ma che la somma sia superiore; proiettandole l'una contro l'altra con una comune carica esplosiva, si raggiunge la massa critica e la reazione a catena si innesca. La bomba ad idrogeno, invece, è basata sul fenomeno della fusione nucleare; la fusione nucleare è una reazione nella quale l'urto di due nuclei dotati di alta energia dà luogo ad un riordinamento reciproco dei loro nucleoni, in modo da formare uno o più prodotti di reazione con sviluppo di energia. La bomba ad idrogeno è costituita da una comune bomba ad uranio, all'esterno della quale vi è un involucro contenente acqua pesante; quando si fa esplodere la bomba ad uranio, essa sviluppa tanta energia termica da portare istantaneamente la temperatura dell'acqua pesante a valori tali da consentire la fusione del deuterio (uno degli elementi più comunemente usati nei fenomeni di fusione). Il suo potere distruttivo supera di migliaia di volte quello della bomba all'uranio.
Rotazione di elettroni, protoni e neutroni