Imperatore romano. Di nobile famiglia e vasta cultura, intraprese la carriera
pubblica fino al Consolato che ricoprì due volte, nel 71 e nel 90 d.C.
All'uccisione di Domiziano (96 d.C.), il Senato lo proclamò imperatore.
Egli cercò di sostituire al Governo di tipo militare i suoi ideali di
pace e moderazione, ristabilendo un certo equilibrio politico: richiamò
in patria gli esiliati, riordinò le finanze pubbliche e riuscì
persino a contenere i fremiti di rivolta che serpeggiavano tra i pretoriani. Nel
suo breve Regno, durante il quale associò al trono il figlio adottivo
Traiano (97) per evitare problemi di successione, tentò di rendere
più agevoli le condizioni delle classi meno abbienti con alleggerimenti
fiscali e distribuzioni di terre e di alimenti. La sua legislazione fu
improntata a equità e tolleranza. A lui si deve, inoltre, il
completamento del Foro iniziato da Domiziano, detto
Transitorio, con il
tempio di Minerva (Narni 26 circa - Roma 98).