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Nerone, Claudio Cèsare Druso Germànico.

Al secolo Lucio Domizio Enobarbo. Imperatore romano. Figlio di Gneo Domizio Enobarbo e di Agrippina Minore, adottato poi dall'imperatore Claudio, che Agrippina aveva sposato in seconde nozze, nel 53 d.C. sposò Ottavia, figlia di Claudio. Quando questi morì, i pretoriani comandati dal prefetto Burro, devoto ad Agrippina, salutarono N. quale nuovo imperatore (54 d.C.). Subito si delineò il contrasto con la madre Agrippina, che intendeva limitare l'autorità del figlio. Ne risultò aumentata, per contrasto, l'influenza dei suoi educatori Seneca e Burro, ma ben presto N. si fece insofferente anche della loro tutela. Nel 59 fece uccidere la madre, che si opponeva al suo amore per Poppea Sabina e che, in generale, costituiva il principale ostacolo ai suoi piani. Morto Burro (62) e ritiratosi Seneca a vita privata, N. ripudiò Ottavia e l'uccise, per passare a seconde nozze con Poppea Sabina e poi a terze nozze con Statilia Messalina (66). Quando un incendio distrusse gran parte di Roma (64), N. ne fu ritenuto il responsabile e le imponenti ricostruzioni urbanistiche che egli subito iniziò (domus aurea) avvalorarono, in un certo senso, l'accusa. Invano N. cercò un diversivo all'accusa infierendo contro i cristiani, perseguitati con questa motivazione. La fallita congiura (65) nei suoi confronti di Calpurnio Pisone causò, con le sue ripercussioni, la morte di Lucano, Seneca, Trasea Peto e altri. L'anno dopo una nuova congiura mostrò che l'opposizione si era ormai estesa ai capi dell'esercito. La rivolta di Giulio Vindice nella Gallia (68) fu presto domata, ma subito dopo si ribellò Sulpicio Galba, in Spagna. La situazione precipitò per il tradimento del prefetto Tigellino e la conseguente rivolta dei pretoriani. Fuggito nella villa del liberto Faone, N. si fece uccidere dal liberto Epafrodito. Terminò con lui la dinastia Giulio-Claudia. ║ Intorno alla figura di N. fiorì, soprattutto in Oriente, la leggenda ch'egli non fosse morto e dovesse tornare (Nero redivivus). Parte della tradizione apocalittica cristiana lo identificò con l'Anticristo (Anzio 37 - Roma 68).