Giurista, economista e uomo politico italiano. Già giovanissimo
insegnante universitario a Pisa e a Firenze, nel 1735 fu nominato uditore delle
reali possessioni, carica che occupò fino all'estinzione del casato dei
Medici. Con l'avvento dei Lorena in Toscana, si occupò della bonifica
della Valdichiana e si propose la codificazione del diritto. Per desiderio
dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria si trasferì a Milano, dove
occupò la carica di presidente dell'Ufficio del Censimento e si distinse
per notevoli studi sulle monete. Tornato in Toscana, rivestì ancora una
volta i panni del riformatore illuminato, anche per le altissime cariche che via
via gli vennero conferite: consigliere per le Finanze, ministro degli Interni e
presidente del Consiglio di Stato. Seppe dare uno sviluppo pratico ad alcuni
concetti teorici importantissimi, dall'abolizione delle Corporazioni di arti e
mestieri alla costituzione della Camera di Commercio, dalla liberalizzazione dei
commerci granari all'abolizione delle servitù rurali (Firenze
1706-1776).