(o
Quaternario). Era geologica, la più recente delle suddivisioni
cronologiche relative alla storia della Terra, durante la quale l'uomo fece la
sua comparsa. Il suo inizio è posto a circa 2 milioni di anni fa e, sulla
base delle principali variazioni faunistiche, si riconoscono al suo interno
altri due periodi: il Pleistocene e l'Olocene (10.000 anni fa). Il
N.
è caratterizzato da oscillazioni climatiche di grande ampiezza, dovute
all'alternarsi di periodi glaciali con fasi interglaciali. L'Olocene stesso non
è che il momento di remissione dei ghiacci seguito alla fine dell'ultima
glaciazione, quella di Würm. Le consistenti escursioni climatiche ebbero
sostanziali ripercussioni sulla composizione delle faune e delle flore delle
diverse latitudini (ospiti caldi e ospiti freddi), nonché sull'esistenza
stessa di specie particolarmente sensibili alle variazioni di temperatura. La
ricostruzione delle flore e delle faune neozoiche viene effettuata mediante lo
studio dei fossili e delle loro stratificazioni. L'evoluzione delle specie umane
durante il Pleistocene è materia di indagine da parte della
paleoantropologia (V.), mentre le vicende
oloceniche sono già attingibili mediante ricerche storiche e
archeologiche. Durante il
N. la superficie terrestre assunse gradualmente
i caratteri attuali, concludendosi l'orogenesi alpina
(V.) e diminuendo sul principio della fase
olocenica l'attività magmatica e vulcanica. In particolare in Italia,
durante il Pleistocene, ebbe inizio la regressione marina che permise l'emergere
delle coste mediterranee e il riempimento della Pianura Padana, un tempo
occupata da un vasto golfo.