(o
negromanzìa). Evocazione di defunti a scopo divinatorio. Se ne
trovano tracce sin dai tempi più antichi e presso vari popoli, tra cui
Greci e Babilonesi. Era praticata anche dagli Ebrei, per quanto fosse estranea
ai principi biblici e condannata in vari passi della Bibbia. In auge presso i
Romani, sopravvisse alla caduta dell'Impero, nonostante fosse stata duramente
condannata dalle prime comunità cristiane; se ne trovano tracce nel
Medioevo e nel Rinascimento (verso il XV sec. necromante e negromante divennero
sinonimi di stregone). Caratteri necromantici permangono in alcuni aspetti del
moderno spiritismo.