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Nazareno.

Di Nazareth. Il termine è usato particolarmente nella locuzione Gesù n. (Gesù di Nazareth). ║ Come sostantivo, il N.: Gesù Cristo. ● St. delle rel. - N. ungheresi: setta fondata dagli operai ungheresi Denkel e Kropacsek (1839), perseguitata tra il 1848 e il 1878 e tollerata dal 1895. Il Battesimo viene eseguito per immersione; i vescovi, gli evangelisti e i presbiteri (che costituiscono la gerarchia ecclesiastica) vengono eletti; gli aderenti rifiutano di giurare e di portare armi. ║ N. tedeschi: setta fondata da J.J. Wirz a Basilea, diffusa in Svizzera e nella Germania meridionale. La religione professata dalla comunità mescola elementi mistici, razionalistici, teosofici, anche risalenti alla teologia di Sabellio (identità del Figlio col Padre) e cattolica (intercessione di Maria Vergine e dei Santi). ║ Chiesa del N. (Church of the Nazarene): fondata da J.P. Widney nel 1895 a Los Angeles, tra il 1908 e il 1915 si fuse con vari gruppi di pentecostali; nel 1919 riprese il nome attuale. L'organizzazione e la teologia (comprendente la credenza nella santificazione per grazia divina) sono assimilabili a quelle della Chiesa metodista. ● Arte - Il termine Nazareni indica un gruppo di pittori tedeschi (F. Pforr, L. Vogel, P. Cornelius, J. Schnorr von Carolsfeld), capeggiato da F. Overbeck. Il movimento fu fondato a Vienna nel 1809 con il nome di Confraternita di San Luca e, in antitesi all'accademismo, propose un rinnovamento dell'arte su basi religiose e patriottiche, accogliendo le idee diffuse da W.H. Wackenroder, F. Tieck, A.W. e Fr. Schlegel, S. e M. Boissere e da F. Schiller. I due fattori che determinarono la formazione dei N. furono l'adesione al Cattolicesimo e l'influsso della pittura dei "primitivi" italiani e del giovane Raffaello, conosciuta attraverso le riproduzioni di quadri di Giotto, Beato Angelico e Raffaello eseguite dai fratelli Riepenhausen; motivo ispiratore fu anche il libro di Wackenroder Sfoghi del cuore di un monaco amante dell'arte. Ideologicamente e pittoricamente essi tendevano inoltre a sanare la frattura creatasi tra mondo cattolico e mondo protestante e a superare il distacco tra la cultura italiana e tedesca attraverso l'armonizzazione dell'arte di A. Dürer e di Raffaello (esemplare è il quadro di Overbeck Italia e Germania). Nel 1810 Overbeck e Pforr decisero di stabilirsi a Roma in quanto capitale del Cristianesimo e dell'arte antica e classica; raggiunti poi da P. Cornelius, Ph. Veit, F.W. von Schadow, J. Führich, presero dimora nel convento di Sant'Isidoro al Pincio. Il gruppo si organizzò in una condotta di vita monastica, dedicata solo alla pittura. Nel frattempo gli esponenti protestanti del gruppo (Th. Rehbenitz, J. Schnorr von Carolsfeld, F. Olivier) alloggiavano a palazzo Caffarelli, in Campidoglio, e furono perciò chiamati Capitolini. La denominazione di N. fu adottata alla fine del XIX sec.: allude al loro modello di vita ascetico e forse ai capelli lunghi (alla "nazarena") di questi pittori; già nel 1817, comunque, Goethe aveva usato questo termine riferendosi all'ispirazione religiosa della loro pittura. I N. si dedicarono in particolar modo alle decorazioni murarie, ripristinando la tecnica dell'affresco in grandi cicli dove si fondevano temi religiosi e storici. Oltre ai soggetti sacri e di storia medioevale, espressi sovente in chiave simbolica, i N. predilessero il ritratto e, soprattutto nei disegni, il paesaggio romano, animato da figure o scene familiari. La loro prima commissione fu a palazzo Zuccari, sede del console prussiano J.S. Bartholdy; tra il 1815 e il 1817, Overbeck, Cornelius, Scadow e Veit vi eseguirono affreschi con scene della vita di Giuseppe in Egitto (oggi al museo di Berlino). Gli affreschi del Casino Massimo al Laterano (1817-30) illustrano invece soggetti tratti dalla Divina Commedia, dall'Orlando Furioso e dalla Gerusalemme liberata; la decorazione della stanza di Dante venne iniziata da Cornelius e proseguita da Veit e J.A. Koch; la stanza di Tasso, decorata in parte da Overbeck, fu portata a termine da Führich; quella di Ariosto fu eseguita da Schnorr von Carlosfeld tra il 1827 e il 1830. Al termine della lavoro al Casino Massimo il gruppo si sciolse. Molti lasciarono l'Italia dove rimase solo Overbeck. Lo stile pittorico dei N. si caratterizza per la ricerca della nitidezza, della purezza formale e per l'uso freddo del colore. Il loro influsso si fece sentire sul movimento purista italiano - il cui manifesto (1843) fu sottoscritto anche da Overbeck - su Ingres in Francia e sui preraffaelliti in Inghilterra.