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Navigazione.

Il modo, l'arte di navigare. Il termine è riferito a un galleggiante in acqua e, per estensione, a un aereo nell'atmosfera. ║ N. marittima: si svolge sul mare. ║ N. interna: si svolge su laghi (n. lacuale), fiumi (n. fluviale), canali, lagune. ║ N. aerea: si svolge nell'atmosfera in aerostato, aeroplano, elicottero. ║ N. spaziale: si svolge nello spazio circum- o extraterrestre su appositi veicoli. ● St. - Atto di n.: provvedimento protezionistico (Act of navigation) approvato nel 1651 dal Parlamento inglese, sotto l'amministrazione di O. Cromwell, secondo il quale le importazioni dai Paesi europei dovevano essere effettuate con navi inglesi o dei soli Paesi di produzione e di provenienza; le importazioni dagli altri continenti dovevano essere effettuate con navi inglesi e con equipaggio almeno per metà inglese. ● Encicl. - Storia della n. marittima: fino al XX sec. la n., strettamente legata alla storia della civiltà, fu soltanto nautica. La sua origine si può far risalire agli Egiziani, che dalla primitiva n. nilotica, passarono alla n. marittima, utilizzando navi di legno. I Fenici, e forse prima di essi le popolazioni miceneo-cretesi, stabilirono i principi fondamentali del naviglio in legno e della scienza nautica; insieme alle loro colonie (Cartagine, Marsiglia, ecc.), conservarono una netta superiorità sugli altri popoli. Superarono per primi le Colonne d'Ercole, si spinsero verso il Nord, nei mari europei, e verso il Sud, lungo i mari africani (VII sec. a.C.). Presso i Greci la n. era ancora costiera, diurna ed esercitata solo nelle stagioni favorevoli; si sviluppò, poi, lentamente grazie ai progressi delle scienze fiorenti in Grecia e in Egitto. A Corinto si costruì la prima trireme (VI sec. a.C.), a Siracusa si sviluppò una grande marina militare e mercantile (V sec. a.C.). Roma riunì l'esperienza navale tecnica dell'antichità nelle quinqueremi, nelle quadriremi e nelle onerarie tonde; favorì lo sviluppo delle scienze nautiche, geografiche e astronomiche e sviluppò l'organizzazione marittima. Con la caduta dell'Impero romano, la marina dell'Impero d'Oriente, pur obbligata a sostenere in mare l'urto dei barbari e dei musulmani, non approfondì gli studi sulla n. e venne travolta, lasciando la sua eredità alle marine cristiane, italiane e catalane. Queste, a poco a poco, raccogliendo elementi dell'esperienza araba e dei popoli settentrionali (Baschi, Franchi, Normanni), fecero rinascere la n. (XIII sec.). La tecnica navale si perfezionò con le galere veneziane e con l'attrezzatura a vele latine; l'arte nautica si rinnovò con l'introduzione della bussola amalfitana, della n. lossodromica, e con le nuove conoscenze astronomiche. I drakar vichinghi toccarono le estreme rive del Labrador; i Genovesi e i Veneziani si spinsero fino alle isole del Capo Verde, al Senegal, alla Norvegia. In epoca rinascimentale si assistette alle più straordinarie spedizioni marittime della storia (Colombo, Vasco da Gama); parallelamente si affinarono le tecniche necessarie all'arte della n. (conoscenze geografiche, rappresentazione sempre più esatta delle coste, dei mari, dei venti e delle correnti marine, creazione di bussole sempre più sensibili). Nei secc. XVI e XVII si realizzarono grandi imbarcazioni in grado di sopportare n. oceaniche: la caravella, il galeone, il vascello. Venne, inoltre, inventato il cannocchiale. Nel XVIII sec., mentre la geografia e la rappresentazione della Terra e dei mari diventavano sempre più complete e perfette, vennero inventati due strumenti nuovi: il sestante (per rilevare l'altezza degli astri e calcolare la latitudine) e il cronometro (per calcolare la longitudine). I sistemi di calcolo per identificare la posizione della nave divennero sempre più esatti; si perfezionarono le bussole magnetiche, i sistemi per il rilevamento della velocità della nave e per la misura delle profondità del mare. Con la Rivoluzione industriale si resero disponibili i prodotti della nascente industria: lamiere di ferro per gli scafi e macchine a vapore per la propulsione. Nei secc. XIX e XX si perfezionarono ulteriormente i metodi e gli strumenti di n., fino a che, alla fine del XIX sec., l'invenzione delle radiocomunicazioni (G. Marconi) permise il collegamento continuo tra le navi e con le stazioni terrestri (segnali orari, segnalazioni meteorologiche) e il rilevamento della loro direzione. Gli ulteriori sviluppi della radiotecnica portarono alla realizzazione di sistemi radioelettrici, tuttora in evoluzione, e alla creazione dei radar, in grado di intercettare oggetti anche lontani. Grande sviluppo ebbero infine i rilevamenti idrografici di tutti i mari, con la preparazione di carte delle coste, dei porti, ecc., nonché la pubblicazione di carte meteorologiche delle previsioni del tempo e dei venti nelle zone più battute. ║ N. aerea: si sviluppò dai primi anni del XX sec. accanto alla n. marittima. Questa cominciò ad affermarsi sia a mezzo di dirigibili (più leggeri dell'aria), sia a mezzo di aeroplani e idrovolanti (più pesanti dell'aria). I progressi degli aeroplani, dal primo volo con motore dei fratelli Wright (1903), furono imponenti: durante la prima guerra mondiale l'aeroplano mostrò pienamente la sua superiorità rispetto al dirigibile. Dopo la prima guerra mondiale sorsero le prime società per la n. aerea e si sviluppò il turismo aereo. Si susseguirono crociere, primati di velocità, di altezza, di carico utile. Durante la seconda guerra mondiale la n. aerea si avviò a maggiori velocità, ottenibili con la propulsione a elica. Il sistema di propulsione a getto permise di sorpassare la velocità del suono; venne utilizzata la propulsione a razzo per velivoli militari e sperimentali d'avanguardia. La n. aerea si avvale di tutte le più recenti applicazioni basate sulle onde elettromagnetiche. ● Mar. - N. marittima: comprende le conoscenze riguardanti la condotta del navigare, sia per predisporre e seguire la rotta diretta a un punto prefissato, sia per garantire la sicurezza della n. stessa. Il primo problema nautico è quello della determinazione del punto-nave, cioè di fissare sulla carta nautica il punto che il mobile occupa in un dato istante. Esso è dato dalle sue coordinate geografiche: longitudine e latitudine. Il secondo problema nautico è quello della determinazione della rotta che il mobile deve tenere per raggiungere un punto stabilito. ║ A seconda del tipo di rotta si hanno due tipi di n.: la lossodromica (si mantiene costantemente la prua verso Nord, così che tagli tutti i meridiani con uno stesso angolo) e la ortodromica (si segue il percorso più breve dato dall'arco del cerchio massimo che passa per i due punti di arrivo e partenza). La prima consente calcoli più rapidi e facili; la seconda è più corta e più economica. ║ In base ai riferimenti usati, si suddivide la n. in tipi differenti. La n. a vista o pilotaggio si ha quando la n. si effettua controllando la rotta riferendosi a punti fissi e noti, sia a vista sia elettronici. In genere è impiegata nella n. terrestre a breve raggio, nella n. costiera, fluviale, lacuale, nella n. aerea a vista. Si procede facendo riferimento a sistemi topografici e geografici noti, oppure anche a sistemi di radionavigazione con riferimento a fasci elettronici di ben definita collocazione geografica. Si suole suddividere in n. costiera, astronomica, radioelettrica ed elettronica. La n. costiera è una n. piana che, per la determinazione del punto e della rotta, si avvale di punti di riferimento posti sulla costa, segnalati sulle carte nautiche: alture, promontori, fari, boe. La n. astronomica (detta anche astronomia nautica) è basata sulla osservazione degli astri e sugli elementi preparati nelle effemiridi, nelle carte del cielo, ecc. La n. radioassistita si basa su trasmissioni radio: nel caso più semplice mediante radiofari; nel caso più complesso mediante la misura differenziale della distanza del mobile da due coppie di trasmettitori opportunamente dislocati a terra e coordinati nelle loro trasmissioni (n. iperbolica). Quando non è possibile il riferimento continuo alla realtà esterna e si deve fare ricorso solo agli strumenti di bordo (indicatori di velocità, bussole, ecc.), si parla di n. stimata. Sulla base di una precedente posizione del veicolo, si calcola, tenendo conto della velocità tenuta e del tempo trascorso, la rotta che si sta seguendo. Il calcolo deve tenere, però, presente la declinazione magnetica che cambia a seconda del tempo e della posizione e la deviazione prodotta sulla bussola dalle parti magnetiche della nave stessa. Bisogna inoltre considerare l'azione dei venti e delle correnti (rispettivamente per gli aerei e per le navi) per poi giungere a calcolare la rotta vera. ║ La n. si distingue, a seconda del genere di servizi che fornisce, in due grandi categorie: n. libera o irregolare (utilizza navi dette carrette che si imbarcano solo in condizioni favorevoli); n. di linea (utilizza navi con caratteristiche tecniche generalmente elevate sia se destinate a trasporto di merci sia, e ancor più, se destinate al trasporto di passeggeri o misto; compie servizi regolari indipendentemente dalle speciali circostanze che possono aumentare o ridurre il traffico). ● Aer. - N. aerea: comprende il complesso dei sistemi ideati per condurre gli aeromobili da un punto all'altro del globo per via aerea, controllandone i percorsi. I sistemi e gli strumenti che vennero inizialmente utilizzati per la n. aerea derivarono da quelli usati per la n. marittima, però con sostanziali modifiche e perfezionamenti. Vale anche per la n. aerea quanto è stato detto a proposito della n. marittima stimata, radioassistita, astronomica. Le diversità di procedura e impiego, che si riflettono negli strumenti impiegati, dipendono dal fattore velocità, grande per gli aeromobili, e dal fatto che gli aeromobili possono navigare su mare e su terra, e dalle particolari esigenze delle manovre d'atterraggio e decollo. Sistema caratteristico della n. aerea è quello, detto strumentale, relativo al volo cieco nella nebbia e nelle nubi, quando cioè mancano riferimenti a punti esterni all'aeromobile. Le esigenze della n. aerea hanno accelerato, specialmente durante la seconda guerra mondiale, lo sviluppo dei sistemi radioelettrici sia per la determinazione del punto, sia per la localizzazione a mezzo radar, cioè per l'assistenza da terra a bordo. ║ N. interplanetaria o astronautica: il problema basilare della n. aerea interplanetaria è quello del raggiungimento di velocità tali da potersi sottrarre all'attrazione terrestre. ● Dir. - La n. marittima italiana dipende dal ministero della Marina. Per la sicurezza della n. agisce l'organismo internazionale dell'IMCO, con sede a Londra, che stabilisce le norme dei segnali luminosi, acustici e radio, ecc. La n. interna e aerea dipendono rispettivamente dal ministero dei Trasporti e dell'aviazione civile. ● Inf. - Esplorazione dei siti di Internet.
"La Navigazione automatica" di Guido Azzolini