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Navarra.

Comunità autonoma (10.391 kmq; 523.610 ab.) della Spagna settentrionale. Capoluogo: Pamplona. Confina a Nord con i Pirenei, che la separano dalla Francia, ad Ovest con le province Basche, ad Est con l'Aragona e a Sud con la Castiglia-León. Tra le feste popolari, tipica è la cosiddetta encierro dei tori, che si svolge a Pamplona il 7 luglio in occasione della festa di S. Firmino: gruppi di tori vengono lasciati liberi per le strade fra la gente (si può considerare un residuo delle antiche tauromachie). ● Geogr. - Nel territorio sono inclusi i bacini dei fiumi Aragon, Arga ed Ega, affluenti dell'Ebro, il cui alto corso costituisce il confine amministrativo della regione. ● Econ. - Il clima umido della zona montuosa, compresa tra i Pirenei e il fiume Ebro, e delle valli basche favorisce lo sviluppo di boschi e pascoli, dove viene intensivamente praticato l'allevamento di ovini e bovini. A Sud, invece, il clima è continentale e le coltivazioni di ulivi e vigneti si alternano a zone dove l'irrigazione ha reso possibile la coltura di cereali e alberi da frutto. Le industrie alimentari, tessili, chimiche sono concentrate nella capitale e in alcuni centri principali quali Tudela, Tafalla, Estella. ● St. - La N., originariamente abitata da popolazioni basche che mantennero a lungo la loro indipendenza e furono scarsamente romanizzate e non assoggettate dai Visigoti, costituì un arduo ostacolo alla penetrazione di musulmani e franchi. Le prime notizie certe sul Regno di N. risalgono alla metà del X sec. Sotto Sancho III il Grande (1000-1035), il territorio del Regno includeva le regioni di Sobrarbe e Ribagorza, il Ducato di Cantabria (futuro Regno d'Aragona) e la Contea di Castiglia. Esso giunse a comprendere tutta la Spagna cristiana, tranne la Contea di Barcellona. Alla morte di Sancho III il Regno fu diviso fra i suoi quattro figli: la N. vera e propria passò al primogenito Garcia IV (1035-54) che, nel tentativo di riunificare i territori paterni, iniziò una sanguinosa guerra contro i fratelli conclusasi con l'assoggettamento della N. all'Aragona. Il dominio aragonese durò dal 1076 al 1134, quando Garcia V Ramírez, detto il restauratore, riuscì a staccare il Regno di N. dall'Aragona e, approfittando della rivalità tra i re di Aragona e di Castiglia, ne mantenne l'indipendenza fino al 1150. Morto Sancho VII (1194-1234), la corona di N. passò ai conti di Champagne (1234-1285) e il Regno divenne un'enclave francese in territorio iberico, separandosi anche culturalmente dal resto della Spagna. Nel 1284 il Regno di N. fu inglobato nella Francia della dinastia reale dei Capetingi, grazie al matrimonio di Giovanna I con Filippo il Bello. Il Regno tornò indipendente nel 1328 con la regina Giovanna II, figlia del re di Francia Luigi X; a questo periodo risale il contrasto con la Castiglia per il possesso dello sbocco sul mare, di cui la N. era sprovvista (Guipùzcvoa). Nel 1425 la N. si sottrasse all'influenza francese per passare al Regno aragonese dopo il matrimonio tra Bianca, figlia ed erede di Carlo III, e Giovanni d'Aragona. Questo periodo fu contrassegnato dalla lotta civile fra i sostenitori del re Giovanni e quelli dei figli Carlo e Bianca. Dopo le dominazioni delle case di Foix (1479-83) e di Albret, nel 1512 la N. fu definitivamente unita alla Spagna da Ferdinando il Cattolico, mentre rimase autonoma, sotto gli Albret, la N. francese o Bassa N. (oggi compresa nel dipartimento francese dei Pirenei Atlantici), incorporata alla Francia nel 1589, quando il suo ultimo re, Enrico III, divenne re di Francia col nome di Enrico IV.
Panorama di Pamplona