1 | INTRODUZIONE |
Natale Festa che ricorda la nascita di Gesù di Nazareth, celebrata in Occidente, dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese protestanti, il 25 dicembre, e dalle Chiese ortodosse il 6 gennaio, giorno in cui le Chiese occidentali celebrano invece la solennità dell'Epifania. Le due date sono del resto connesse fin dalle origini di questa festività che, pur considerata dal calendario liturgico di importanza inferiore soltanto alla Pasqua, si affermò non prima del IV secolo, sovrapponendosi a rituali pagani.
2 | CENNI STORICI |
Sotto il regno di Tiberio si salutava con celebrazioni particolari, nelle regioni orientali dell'impero e soprattutto ad Alessandria, il passaggio del solstizio d'inverno, fissato dal calendario giuliano il 6 gennaio: il rito alessandrino della 'nascita del tempo', noto come epipháneia, l'antecedente etimologico di 'epifania', si fondava su un mito solare che, riprendendo la tematica legata alla vicenda di Osiride e del suo ritrovamento da parte di Iside, scorgeva nel manifestarsi della luce il motivo di giubilo di fronte al prodigio del tempo rinnovato e della rinascita della vita.
2.1 | La nascita del Figlio di Dio |
Il 6 gennaio fu ben presto adottato anche in ambiente cristiano come data in cui celebrare la manifestazione – tale è il significato del termine 'epifania' – di Cristo al mondo, identificandola inizialmente con il suo battesimo nel Giordano e, dall'inizio del IV secolo, con la sua nascita, sulla base dell'interpretazione di quei testi profetici, come Isaia 9: 1-6, che consentivano di cogliere nella nascita del Figlio di Dio il sorgere di una grande luce.
2.2 | Il culto solare |
Seguendo un percorso analogo, il cristianesimo occidentale fissò, quasi certamente fra il 325 e il 354, la celebrazione della nascita di Gesù il 25 dicembre, il giorno della principale festività pagana legata al culto solare, quella del Sol Invictus, particolarmente solennizzata dall'imperatore Aureliano. Costui, proclamandosi l'incarnazione vivente del dio Sole, aveva fatto, nel 274, della mitologia solare il culto ufficiale dell'impero romano. Si comprende allora come l'imposizione della celebrazione della nascita di Cristo, identificato con il 'sole di giustizia' preannunciato dal profeta Malachia (3:20), nel giorno della festività pagana più significativa costituisca uno dei momenti fondamentali, e di maggiore efficacia simbolica, del processo di evoluzione che a partire dall'epoca di Costantino avrebbe determinato il prevalere del cristianesimo su forme più antiche di culto; in particolare sul mitraismo, religione fondata sull'adorazione del dio persiano Mitra, ben presto identificato con il Sol Invictus dai suoi numerosi seguaci, per lungo tempo gli antagonisti principali delle Chiese cristiane.
2.3 | Il mistero dell'incarnazione |
Con la fine delle controversie cristologiche e l'affermarsi, in seguito alle definizioni elaborate fra il IV e il V secolo dai concili ecumenici di Nicea, Efeso e Calcedonia, della dottrina della duplice natura di Cristo vero Dio e vero uomo in un'unica persona (vedi Filioque), la celebrazione del Natale acquisì gradualmente caratteri di maggiore solennità, in quanto proposta da alcune figure di spicco, quali il papa Leone Magno, come motivo di riaffermazione della fede nel mistero dell'incarnazione.
Pur non mancando, in questo contesto, i tentativi da parte della sede romana di imporre a tutto il mondo cristiano il 25 dicembre come unica data per ricordare la natività, le Chiese d'Oriente rimasero sostanzialmente fedeli alla celebrazione del 6 gennaio, successivamente adottata anche in Occidente come festività complementare al Natale per sottolineare, sulla base dell'episodio evangelico della venuta dei magi a Betlemme con i doni per il Bambino, il tema della manifestazione di Cristo a tutte le genti.
3 | RELIGIOSITÀ E FOLCLORE |
Il carattere di festa eminentemente popolare che il Natale ha assunto nei secoli ha determinato dapprima la sovrapposizione di elementi folclorici alle originarie connotazioni teologiche, in epoche più recenti, il prevalere di una dimensione secolare, quando non esplicitamente mondana, estranea all'intento religioso: questi differenti aspetti, che hanno spinto alcune confessioni cristiane rigoriste, come i puritani, ad abolirne la celebrazione, convivono tuttora come tratti caratteristici di una festa che, all'uso del presepe come rievocazione della nascita di Cristo, affianca l'albero di Natale. Quest'ultimo è un simbolo, successivamente identificato con la croce, legato ad antichissimi culti popolari praticati in area germanica; la figura dai tratti tipicamente nordici che è il simbolo della festa soprattutto per i più piccoli, Babbo Natale, è invece un personaggio legato a un complesso ciclo di leggende del culto di san Nicola.