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Naso.

(dal latino nasus). Parte prominente del volto, tipica dei mammiferi, nella quale si aprono le narici. ║ Più in generale, l'insieme delle vie nasali che, nei vertebrati, sono sede dell'olfatto e sono poste superiormente alla bocca. ║ In particolare, nell'uomo, parte prominente del volto, che protegge l'organo dell'olfatto (mucosa pituitaria) e fornisce una specie di vestibolo alle vie aeree superiori. ║ Per estens. - Odorato, fiuto. ║ Fig. - Ficcare il n.: immischiarsi. ║ Fig. - Menare per il n.: ingannare. ║ Fig. - Torcere il n.: mostrare disgusto. ║ Fig. - Restare con un palmo di n.: rimanere sorpreso. ║ Fig. - Non vedere più in là del proprio n.: essere di corte vedute. ║ Fig. - Andare a n.: fidarsi del proprio intuito. ● Anat. - Nell'uomo, il n. è un rilievo in forma di piramide triangolare, situato sul piano mediano della faccia, al di sotto della fronte e sopra il labbro superiore; racchiude due cavità (cavità nasali). Il rilievo piramidale è indicato come n. esterno, le due cavità, invece, come n. interno. La morfologia esterna presenta diversi elementi costitutivi: il dorso, che corrisponde al margine anteriore della piramide; la radice nasale, verso la fronte; il lobulo o apice, verso il basso, che consiste in due superfici laterali (che si impiantano nel volto, in direzione delle guance, da cui sono separate dal solco nasogenieno), che nelle porzioni inferiori, chiamate ali o pinne, hanno una certa mobilità. La base, infine, è caratterizzata dall'apertura delle due narici, che immettono nel vestibolo. A seconda dell'andamento (retto, convesso, concavo) della linea del dorso, i n. si distinguono in retti, adunchi (o aquilini), ritorti (o rincagnati). Per n. greci (tipici delle sculture greche) si intendono quelli il cui dorso, diritto, continua con la linea della fronte. Per quanto concerne la struttura del n., si distingue innanzitutto un'impalcatura, costituita da vari pezzi ossei e cartilaginei, tenuti insieme da una membrana fibrosa; concorrono alla formazione dell'impalcatura diversi elementi: le due ossa proprie del n., i processi frontale e palatino del mascellare superiore, la cartilagine del setto, le cartilagini laterali, la cartilagine dell'ala del n. Su questa impalcatura sono disposti alcuni muscoli: il piramidale, il nasale (distinto in alare o mirtiforme e trasverso), il dilatatore delle narici. Il n. è rivestito da cute caratterizzata da un abbondante quantitativo di ghiandole sebacee e sudoripare; le narici sono dotate di peli detti vibrisse. Oltre le narici, la cute si modifica trasformandosi in mucosa e, al livello della fessura piriforme, continua nella mucosa pituitaria. Le fosse nasali sono costituite da due corridoi pari e simmetrici, con direzione antero-posteriore, aperti all'esterno, anteriormente attraverso le narici e posteriormente nella rinofaringe per mezzo di due aperture di forma ovalare, le coane. La parete mediale delle fosse nasali è formata dal setto nasale, che parte dal vomere dell'osso sfenoide e continua in avanti con una lamina cartilaginea. La parete superiore delle fosse, che costituisce la regione olfattiva, è formata dalle ossa proprie del n., dalla spina nasale del frontale, dall'osso etmoide e dalla parete anteriore del corpo dello sfenoide. La parete laterale è frastagliata in tre sporgenze ossee, i cornetti nasali o turbinati (si distinguono in superiore, medio e inferiore), che hanno il duplice compito di frenare il passaggio dell'aria inspirata e di aumentare la superficie con cui essa viene a contatto, facilitandone la filtrazione, l'umidificazione e il riscaldamento. Il loro scheletro interno è ricoperto da mucosa. La mucosa che riveste le fosse nasali (distinta in mucosa olfattoria, nella parte superiore, e mucosa respiratoria, nella parte rimanente) è caratterizzata da un epitelio dotato di ciglia e costantemente umido per la secrezione di numerose ghiandole; nella regione olfattiva l'epitelio ha struttura differente e comprende gli organi recettori del senso dell'olfatto. È molto vascolarizzato, in particolare nella parte anteriore del setto. Nelle fosse nasali si aprono molte cavità accessorie, contenenti aria e rivestite di uno strato mucoso: sono i seni paranasali, i seni frontali, il seno mascellare (o antro di Highmoro), i seni sfenoidali; sono scavati nelle ossa delimitanti le fosse stesse (sfenoide, frontale, etmoide, lacrimale, mascellare, superiore, palatino). Le cavità nasali svolgono tre funzioni: funzione respiratoria, funzione olfattoria e funzione fonatoria. ║ Funzione respiratoria: l'aria inspirata attraversa le fosse nasali, viene diretta in alto verso il turbinato medio da cui viene divisa in due flussi, dei quali uno giunge nella rinofaringe, l'altro arriva a contatto con la mucosa della zona olfattoria, per raggiungere in un secondo momento la rinofaringe. L'aria, soprattutto grazie alla continua secrezione siero-mucosa, viene umidificata e riscaldata; viene inoltre depurata dalla duplice azione delle vibrisse del vestibolo nasale e del muco, il quale, oltre ad invischiare le particelle ancora presenti, contiene sostanze batteriolitiche e antivirali (lisozima e anticorpi). ║ Funzione olfattoria: le particelle emesse dalle sostanze odorose, convogliate dalla corrente aerea inspiratoria nelle cavità nasali, si sciolgono nel liquido secreto dalle ghiandole del Bowmann, stimolando le estremità dendritiche delle cellule olfattorie di Schultze, con un meccanismo ancora non molto chiaro. Le stimolazioni vengono trasmesse ai centri olfattivi cerebrali dove diventano sensazioni odorose. ║ Funzione fonatoria: le fosse nasali intervengono nella funzione fonatoria dando risonanza, ampiezza e modulazione alla voce durante la pronuncia delle consonanti nasali. ● Patol. - Per quanto riguarda il n. esterno, le patologie della cute nasale sono le stesse di qualunque distretto cutaneo fornito di peli e ghiandole sebacee (follicolite, foruncolo, eczemi da eziologia allergica, dermatiti virali, ecc.); il n. interno e i seni paranasali, invece, hanno patologia del tutto specifica. Le fosse nasali sono colpite frequentemente da infiammazioni (riniti), la più comune delle quali è la corizza, una forma virale acuta (il raffreddore). Forma cronica e del tutto particolare di rinite è l'ozena. Se le infiammazioni delle fosse si estendono ai seni paranasali determinano le sinusiti. Quando coinvolgono la regione olfattiva determinano iposmia o anosmia (ridotta o mancata percezione degli odori). Le emorragie (epistassi) sono piuttosto frequenti, causate da traumi anche leggeri o da ipertensione. Le patologie che interessano n. e seni paranasali possono essere suddivise in gruppi, in base alla diversa tipologia; le malformazioni e le deformazioni comprendono: diaframma vestibolare (mancanza di pervietà nei vestiboli nasali), diaframma coanale (impervietà completa o incompleta, monolaterale o bilaterale, congenita o acquisita delle coane), deviazione del setto nasale (possono essere traumatiche o costituzionali, secondarie ad alterazioni di sviluppo); le prime due patologie richiedono come terapia l'escissione del diaframma col diatermocauterio, mentre l'ultima richiede terapia chirurgica, con resezione sottopericondrale del setto. Tra le patologie definite come traumi rientrano le fratture del n. e le fratture del mascellare superiore; la terapia consiste nell'arrestare dapprima l'epistassi e successivamente nella riduzione e contenzione della frattura, attraverso due modalità nei due diversi tipi di frattura: un apparecchio di contenzione sulla piramide nasale costituito da materiale plastico nel primo caso, fili metallici fissati a punte sulla rima di frattura per il secondo tipo di trauma (osteosintesi). Esiste infine una patologia tumorale: tra i tumori di origine connettivale benigni sono compresi il fibroma, il condroma, l'osteoma, l'angioma; tra i maligni il sarcoma. I tumori di origine epiteliale sono rappresentati dal papilloma benigno e dal cancro delle fosse nasali; la terapia consiste nell'asportazione chirurgica del tumore attraverso il fornice gengivale o per rinotomia esterna. Nella patologia tumorale rientrano infine i tumori dei seni paranasali e del massiccio facciale, l'osteoma del frontale; i tumori maligni della soprastruttura (interessano il seno sfenoidale, l'etmoide, il seno frontale e la parte adiacente delle fosse nasali); i tumori maligni della mesostruttura; i tumori maligni dell'infrastruttura. La terapia dei tumori della sovra-meso-infrastruttura è esclusivamente chirurgica, ma deve anche essere integrata dalla cobaltoterapia.