Scultore fiorentino. Iniziò la sua attività collaborando
alla decorazione plastica della Porta della Mandorla del duomo fiorentino
(
Profetino, 1407) e alla facciata (
Isaia, 1408). Quindi
scolpì per il duomo le statue di
San Luca (1413) e per
Orsanmichele quelle di
San Filippo, di
Sant'Eligio e dei
Quattro Santi. Nelle sue prime opere è ancora evidente l'influsso
del Gotico nel panneggio e nella posizione dei personaggi, ma già nel
San Luca si avverte una nuova attenzione al corpo umano che traspare con
tutta la sua corporeità sotto le vesti e, nel contempo, è evidente
una maggiore analisi dell'espressione, elementi ancora più marcati nei
Quattro santi Coronati dove emerge ancora più chiaro il richiamo
alla ritrattistica romana. Già nei
Quattro Santi e,
successivamente, dal
San Filippo, alla statuaria classica si affianca
inoltre, per il carattere statico e fermo, l'assimilazione dello spirito
classico proprio di Donatello. Nella successiva decorazione della Porta della
Mandorla (1415-21), con l'
Assunzione, ritornò apparentemente ai
moduli della tradizione gotica internazionale, ma con una accentuazione del moto
drammatico: si avverte infatti nelle figure una tensione estrema, un movimento
convulso che niente ha a che fare con la gentilezza del Gotico, una
drammaticità che sembra anticipare i modelli della tarda produzione di
Donatello (Firenze 1373 circa - 1421).