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Nagadiano.

Cultura dell'Egitto predinastico nell'Età eneolitica (3400-2900 a.C. circa). Il nome deriva dalla località di Nagada (Naqadah), in Alto Egitto, il primo centro in cui si sia osservata una civiltà egiziana preistorica. Studi successivi hanno poi mostrato come i fenomeni di civiltà figurativa e tecnica là osservati siano diffusi in molti siti della valle del Nilo. Per quanto non sia possibile, allo stato attuale delle nostre conoscenze, fissare una datazione precisa per il N., si è adottata in proposito la cronologia relativa stabilita dall'archeologo inglese Flinders Petrie, che nel XIX sec. portò alla luce la necropoli di Nagada. Sulla base di una classificazione della ceramica rinvenuta all'interno delle tombe Petrie, egli ha determinato un sistema delle date di successione (Sequence Dates), scaglionando i singoli manufatti tra le Sequence Dates 30 e 80, corrispondenti rispettivamente all'arte rupestre africana e alle prime testimonianze dello stile artistico dell'Egitto storico. Su questa base il N. viene suddiviso in due periodi: Amraziano (o N. I; Sequence Dates 30-39), dalla località di el-Amrah, limitato al solo Alto Egitto, e Gerzeano (N. II; Sequence Dates 40-80), da Girza, diffusosi a partire dal Basso Egitto lungo tutta la valle del Nilo. Le date di successione 1-30 sono state riservate a presunte culture preistoriche ancora ignote. Appare documentata, sia nei resti dei villaggi sia nelle necropoli, l'evoluzione da edifici a pianta circolare verso quelli a pianta rettangolare, così come un differenziarsi delle tombe in ordine di importanza, segno di una progressiva gerarchizzazione della società. Il vasellame nagadiano, costituito da oggetti in ceramica e in pietra è stato suddiviso da Petrie in nove classi: nella classe B (Black-Topped Pottery) i vasi bordati in nero, in uso per tutto il N., che poi riapparvero in Nubia; nella classe P (Polished Red Pottery) i vasi rossi ben levigati; nella classe F (Fancy Forms) il vasellame dalle forme più varie; nella classe C (Cross-lined Pottery) i vasi decorati di bianco, tipici del N. I; nella classe N (Incised Black Pottery) i vasi neri con decorazioni bianche incise; nella classe W (Wavy-Handled Pottery) i vasi dalle anse ondulate, di colore chiaro; nella classe D (Decorated Pottery) i vasi rossi con decorazioni violacee in forma di spirali, fenicotteri, battelli; nella classe R (Rough-Faced Pottery) le terraglie di uso comune, senza particolari caratteristiche; nella classe L (Late Pottery) il vasellame di epoca più tarda, attribuibile all'epoca della I e II dinastia. Alla fine del N. II si nota in tutto l'Egitto una sorta di rinascita artistica: la ceramica viene sostituita dalla pietra dura e si diffonde l'uso di decorare a rilievo oggetti di avorio; parallelamente compare la prima pittura ornamentale su parete, dove si nota un evidente influsso asiatico nei tratti stilistici e nei motivi iconografici.