Antico popolo arabo. Rimane sconosciuta la loro provenienza; si può
supporre che si trattasse di una popolazione nomade che sulla scia
dell'espansione araba verso Nord si stanziò nelle regioni di Edom. I
N. si organizzarono in monarchia; al 169 a.C. risale la notizia del primo
re nabateo, Areta I. Il periodo di massimo splendore del Regno nabateo è
compreso tra i secc. II e I a.C. Il sovrano più importante fu Areta III
(87-62 a.C.), che riuscì ad occupare Damasco e a porre l'assedio a
Gerusalemme. Grazie all'attività dei porti di Damasco e Gaza, punti di
partenza delle merci per l'Italia e la Grecia e capolinea delle principali vie
di comunicazione provenienti dal golfo persico e dallo Yemen, il Regno si
potenziò. Il suo territorio si estendeva da Hegra, nel Hegiaz, fino alla
Transgiordania e a Damasco. Dopo un periodo di decadenza dovuto alle direttive
di Roma che vi fondò il regno di Erode, i
N. si ripresero sotto
Areta IV (9 a.C. - 40 d.C.) e dopo la caduta di Gerusalemme, nel 70 d.C.,
ampliarono il loro dominio approfittando della fine dei conflitti con lo Stato
giudaico. Alleato dei Romani, il Regno fu nel 106 annesso da Traiano all'Impero,
divenendo provincia romana con il nome di
Arabia. Il passaggio dei
commerci a Palmira determinò la crisi del Regno nabateo. ● Ling. -
L'alfabeto nabateo derivò da quello arabo. Iscrizioni nabatee, redatte in
aramaico con influssi arabi, si trovano sul territorio da loro abitato oltre che
in territori dell'Impero romano (ad esempio, a Pozzuoli). ● Rel. - Le
più importanti divinità furono Dhu Shara, dio del sole, della
fertilità e capo del pantheon, e Baalshamin, dio del cielo. ● Arte
- L'arte dei
N. fu influenzata da quella ellenistica e la sua
originalità non consistette nella invenzione di elementi nuovi, ma nella
diversa utilizzazione degli elementi già noti. Caratteristici furono i
monumenti sepolcrali. Il primo tipo di tomba monumentale fu la cosiddetta
anefesh, torre funeraria con una base sormontata da piramide; apparvero
poi le tombe con decorazioni a pinnacoli, a gradini. Successivamente, le
facciate si arricchirono di elementi ellenistici fino ad assumere l'aspetto di
vere e proprie facciate di templi (come le tombe-tempio a Petra). I pochi
reperti di scultura richiamano la statuaria greco-ellenistica. La pittura
è testimoniata dagli stucchi dipinti di Hiram (decoro a losanghe). La
ceramica, di origine palestinese, si caratterizza per la sua sottigliezza e la
decorazione in rosso scuro su fondo chiaro.